Sanità, emorragia dei medici specialisti: nel 2025 il 50% in meno. La denuncia dell’Anaao
Più che una denuncia, un vero e proprio allarme. A lanciarlo, l’Anaao-Assomed, tra le più rappresentative sigle sindacali del mondo medico. La carenza di medici specialisti, ha infatti evidenziato Carlo Palermo, segretario nazionale dell’Anaao Assomed,«ha superato da tempo livelli di guardia». Il punto di non ritorno è il 2025, anno entro il quale «è attesa un’emorragia imponente di medici dipendenti del Ssn poiché almeno il 50 per cento raggiungerà i requisiti per la pensione». Un fenomeno in atto da tempo e, spiega ancora Palermo, «accelerato solo in parte da Quota 100». Situazione resa ancor più ingestibile dall’organizzazione della sanità su base regionale. Non per caso nel mirino dell’Anaao finiscono proprio le Regioni, le cui soluzioni nel contrasto alla carenza di medici specialisti vengono bollate come «fantasiose, illegittime e inefficaci». Ad aggravare ulteriormente il quadro contribuisce anche la circostanza che trova l’Italia con «la popolazione ospedaliera più anziana al mondo». Il segretario Palermo punta l’indice contro «l’imbuto formativo» alimentato «dall’asimmetria del numero dei contratti di formazione messi a bando, rispetto ai possibili partecipanti». Questo imbuto, denuncia l’Anaao, diventa «un limbo in cui i laureati vengono ingabbiati in condizioni di precarietà e frustrazione conseguente all’esclusione dal percorso formativo necessario per lavorare nel Ssn». E la brutta notizia è che tale «limbo» è destinato a dilatarsi nei prossimi tre anni, con l’arrivo degli studenti ammessi dai Tar tra il 2013 e il 2014, di modo che i partecipanti al concorso di specializzazione non saranno più 17 mila, come quest’anno, ma, verosimilmente, circa 25 mila.