Salvini: «Si dicono “mi fate schifo” e fanno il governo. Sono disgustosi e vigliacchi»

4 Set 2019 10:05 - di Massimo Baiocchi

«Il governo delle poltrone dura poco, non possono scappare dal voto per sempre. Onore e dignità valgono più di 100 ministeri, mai col Pd». Lo dice Matteo Salvini in una diretta su Facebook, dopo il voto su Rousseau. «Dicono di farsi schifo e poi fanno il governo insieme».

Il leader del Carroccio non ha dubbi: «È il governo degli orrori, un esecutivo di perdenti e poltronari. Già in queste ore – osserva Salvini – sono tornate 10 navi delle Ong nel Mediterraneo, riaprono i porti, riaprono i confini, riaprono le caserme che ospitano i migranti».

«Il governicchio in arrivo è sostenuto da 60mila militanti dei 5 stelle che hanno votato e per cui porto rispetto e non mi permetto di giudicare», dice ancora. Certo, «sarebbe stato più serio chiedere il parere a 60 milioni di italiani, sarebbe stato meglio. Lo dico a Di Maio e Zingaretti: potete scappare per qualche mese dalle elezioni, ma non all’infinito. Prima o poi si arriva al voto libero e democratico, non come quello della piattaforma Rousseau. Arriverà il voto di 60 milioni di italiani, non di 60mila clic».

«In questo momento Renzi e Grillo, o Di Maio e la Boschi li vedo in una stanza, al telefono, a spartirsi le poltrone», prosegue sottolineando come la «io sono orgoglioso che la Lega sia fuori da questo mercato delle vacche disgustoso». Quindi attacca il premier incaricato: «Il signor Conte da avvocato del popolo è diventato avvocato dei poteri forti, pare che la lista dei ministri arrivi per metà da Berlino e per metà da Parigi. Se lo dicono a vicenda “mi fate schifo”, i grillini lo dicono al Pd, quelli del Pd lo dicono ai grillini, però l’importante è non andare a votare, perché vince la Lega, e in un mese si passa da governo con la Lega al governo con il Pd. Sicuramente avete un fegato che io non ho, quello di dire il lunedì il contrario di quello che hai detto la domenica».

Di Maio? «L’ho visto in tv, non mi sembrava avesse l’aspetto del vincitore. Di lui – sottolinea Salvini – non dirò mai male, come di tutti i grillini con i quali ho lavorato bene. Certo, lo vedo in difficoltà».

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