Rai, il M5S a testa bassa contro Foa: «Faccia gli scatoloni e se ne vada»
«Cosa farei se mi trovassi al posto di Marcello Foa? Avrei già fatto gli scatoloni e liberato la scrivania». Lo afferma il vicepresidente della Vigilanza, Primo Di Nicola, senatore M5s, in un’intervista a La Stampa e aggiunge: «…non foss’altro che per una questione di stile, dovrebbe dimettersi». Quanto al fatto che Foa dai pentastellati è stato votato due volte, «alle condizioni di un anno fa lo rifarei. Ma il problema è che Foa, indicato dalla Lega e investito del ruolo di presidente di garanzia ha dimostrato una scarsa adeguatezza al ruolo, tradendo il mandato con comportamenti che hanno incrinato irreparabilmente il rapporto di fiducia nei suoi confronti».
“Non approvo la richiesta di Anzaldi”
Di Nicola non sottoscrive la richiesta del suo collega del Pd in Vigilanza Michele Anzaldi che vuole il riconteggio delle schede della votazione su Foa in Commissione, convinto della sua irregolarità: «Faccio gli auguri ad Anzaldi per la sua battaglia ma non credo sia la strada giusta. Anche perché i presidenti di Camera e Senato si sono già espressi negando il riconteggio e, quindi, certificando la regolarità dell’elezione. E poi perché ritengo che il problema Foa sia sostanziale e non solo formale».
Quell’oltranzismo sovranista…
Un riferimento a quelle che Di Nicola definisce «le sue continue invasioni di campo nelle competenze non solo rispetto all’Ad Fabrizio Salini ma anche di altri dei quali abbiamo raccolto le lagnanze. Al suo stonato oltranzismo sovranista esibito in tutte le interviste. E, infine, al grave sgarbo istituzionale nei confronti del Parlamento, resistendo fino alla fine contro la risoluzione della Vigilanza che gli imponeva di lasciare la presidenza di Rai- Com. È per tutte queste ragioni e non riconteggiando le schede che Foa dovrebbe lasciare Viale Mazzini il prima possibile».
La difesa di Salini
Il vicepresidente della Vigilanza difende poi a spada tratta Salini: «Lui ha adempiuto al suo compito. Ha presentato il nuovo piano industriale della Rai e non è colpa dell’Ad se quel piano non èstato ancora approvato dal ministero dello Sviluppo economico. Mi auguro che il nuovo ministro Patuanelli lo faccia al più presto». Quanto ai destini della Rai, al di là della vicenda Foa, Per Di Nicola «servirà una riforma seria per cancellare e superare quella varata da Renzi che ha solo esasperato le logiche lottizzatorie, e ridotto la Rai a terra di conquista», obiettivo da raggiungere «affidando la gestione della Rai ad un organismo indipendente, sul modello britannico, espressione del mondo della cultura e della società civile. Un organismo che metta al riparo l’azienda dalle invasioni della politica. In Parlamento ci sono vari progetti, noi del M5S abbiamo ridepositato quello presentato nella scorsa legislatura dal presidente Fico. Ma ci sono anche quelli firmati da Gentiloni e da Tana de Zulueta: basta trovare una sintesi».