Prof anti-Salvini sospesa fa il piagnisteo: sono sotto sanzione. E chiede 10.000 € di danni
La battaglia politica della prof anti-Salvini sospesa per non aver controllato un lavoro video dei suoi studenti, accantonato il clamore demagogico del momento, si è trasformata in una guerra legale a colpi di sanzioni e rinvii, in cui finora a tenere banco sembra essere l’attesa dei lunghi tempi processuali. Come noto, e come ricorda tra gli altri in queste ore il sito de Il Giornale che riprende un servizio de La Stampa, la docente di Palermo era stata sospesa a maggio in quanto ritenuta responsabile “indiretta” di un caso finito alla ribalta mediatica in tutto il suo folgore di demonizzazione salviniana, per non aver controllato un lavoro dei suoi studenti. Ora i legali tornano in prima linea: e chiedono che il provvedimento disciplinare venga dichiarato illegittimo e, dunque, revocato.
Palermo, la prof anti-Salvini fa la vittima
Già, perché al momento, con tutto quello che hanno avuto da fare i maitre a penser e guru del benpensantismo di stampo rigorosamente politically correct intervenuti all’epoca dei fatti in difesa della prof, per ora la sanzione disciplinare a Rosa Maria dell’Aria non è stata revocata e l’insegnante dell’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo era stata sospesa per 15 giorni per non aver controllato un lavoro dei suoi studenti, in cui il decreto sicurezza veniva impropriamente parametrato alle leggi razziali. Dopo l’esplosione social dei fatti, come noto e come riferito ancora ancora oggi da La Stampa e rilanciato dal sito del quotidiano milanese diretto a Sallusti, «il 23 maggio l’ex vicepremier Matteo Salvini aveva incontrato la docente dicendole che i tecnici stavano lavorando sulla sospensione del provvedimento disciplinare. Il 27 maggio Dell’Aria è rientrata in classe e il 31 maggio c’era stato l’incontro a Palazzo Madama organizzato dalle senatrici Liliana Segre ed Elena Cattaneo. Nonostante questo la sanzione rimane e la professoressa dovrà aspettare l’udienza del 4 marzo 2020 per conoscere l’esito del ricorso depositato l’11 giugno alla Sezione lavoro del tribunale di Palermo. A meno che non intervenga l’Ufficio scolastico regionale, che ha la competenza esclusiva in materia disciplinare».
Chiede l’annullamento della sospensione e 10.000 euro di danni
«Sono un po’ delusa – commenta Rosa Maria Dell’Aria – mi sarei aspettata che dopo il chiarimento con i ministri si rivedesse la decisione. Anche il ministro Salvini, pure dicendosi in disaccordo col contenuto del video, aveva sostenuto la libertà di espressione dei ragazzi». E così, dopo la denuncia dei fatti, la prof passa al contrattacco affidato ai suoi legali che, si apprende ai quotidiani citati sopra, non solo chiedono che la sanzione disciplinare venga dichiarata “illegittima” e annullata, ma anche un risarcimento di 10.000 euro per il danno all’immagine e alla professionalità della loro assistita. Infine, dopo aver ribadito che la revoca è “indispensabile” e spiegato che trascorsi i 15 giorni di sospensione, «permangono gli effetti accessori della sanzione», tornano in attesa: quella dovuta per le decisioni finali.