Paragone: “I grillini sono sotto ipnosi, l’abbraccio del Pd ci ucciderà”

16 Set 2019 12:00 - di Redazione
Paragone avverte Di Maio

Sullo scenario di un «patto civico» tra Pd e M5S alle regionali in Umbria, Gianluigi Paragone, intervistato dal Corriere della Sera, non ha dubbi: «La mossa non è di Luigi Di Maio, il gioco non è più nelle sue mani»… Che il dissidente pentastellato dell’ultima ora nutrisse seri dubbi e intravedesse grandi criticità nell’accordo del Movimento col Pd è ormai cosa nota: si è astenuto dal voto di fiducia, ha sempre verbalizzato chiaramente la sua ferma contrarietà a qualunque forma di inciucio coi dem e, soprattutto ha manifestato sin dal primo istante il timore che i colleghi grillini potessero essere fagocitati dalla lunga mano del partito democratico. E così pare stia avvenendo…

Paragone ora ha paura: il Movimento sarà fagocitato dal Pd

E allora: «La mossa non è di Luigi Di Maio, il gioco non è più nelle sue mani». Gianluigi Paragone, intervistato dal Corriere della Sera, si lascia andare al più cupo pessimismo per quel che concerne l’idea di un «patto civico» tra Pd e M5S alle regionali in Umbria. Il senatore grillino, storicamente vicino alla Lega, è stato tra i più fermi detrattori dell’accordo  che ha portato al Conte-bis e ora non può che guardare negativamente alla “svolta” politica dei 5 Stelle avvolti nella morsa del Pd. «Il Movimento ormai è scisso – garantisce con amara certezza il giornalista de La7 –. C’è quello che vive dentro al palazzo e vive in uno stato di ipnosi, poi ci sono i militanti che sono stati educati con un glossario forte e sono smarriti. Quando quelli dentro al palazzo si sveglieranno dall’ipnosi potrebbero scoprire che hanno ucciso il Movimento». E nel parlare di ipnosi e di killeraggio inferti nella loro assoluta acquiescenza ai compagni di cordata movimentista Paragone esprime, una volta di più, tutta la sua amarezza e delusione.

Patto civico in Umbria? Di Maio non ha scelto: la partita è di Grillo

E sì che l’Umbria è solo il primo banco di prova elettorale per il governo giallorosso. «Il Movimento avrebbe fatto un certo tipo di campagna, con toni giustizialisti, che ora non può più fare: è stato costretto a un bacio mortale. Il Pd non è fesso e metterà un candidato civico, il Movimento va dietro a un copione non suo». Un abbraccio mortale, quello dei 5S col Pd, che sta rivelando ad ogni passaggio le tappe di un cammino verso la dissoluzione. Certo che non potranno più fare i dissidenti e disorganici a un sistema di cui fanno integralmente parte insieme coi dem. E questo, rimarca a tinte fosche Paragone nell’intervista al quotidiano di via Solferino, «accade perché il Movimento non ha più una identità», talmente tanto, da rischiare «di essere schiacciato dal bipolarismo regionale. In Emilia Romagna sarà una tragedia, con il serio rischio di arrivare quarti». Ma tant’è: e la scelta non è neppure frutto di una opzione valutata e proposta da Di Maio, sottolinea il senatore grillino: «Questa partita l’ha giocata Beppe Grillo». E se ne vedranno le conseguenze a breve.

Commenti

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  • maurizio pinna 16 Settembre 2019

    Ma lui che è un Senatore eletto che fa? Per stare lì ed astenersi.