Maroni sente odore di Cencelli: «Con un vicepremier dem siamo alla Prima Repubblica»
Bobo Maroni sente odore di Prima Repubblica e di manuale Cencelli. L’ex vicepremier e ministro dell’Interno del primo governo Berlusconi insieme a Pinuccio Tatarella, mentre sono in corso le “consultazioni online” sulla piattaforma Rousseau, ricorda al presidente incaricato Giuseppe Conte che il vicepresidente del Consiglio «ha un ruolo politico e non operativo» (non è una casella da riempire per accontentare uno dei due partiti che sostengono l’esecutivo).
Visto che Conte ha annunciato che «il suo sarà un governo di novità, non credo che voglia avere la figura del vicepremier, perché sarebbe una riedizione dello schema del governo gialloverde. Se alla fine lo vorrà attribuire al Pd – continua Maroni – sarà per compensare l’assenza che ha questo partito di presidenze di commissioni parlamentari. Ma allora sarebbe veramente un’operazione da Prima Repubblica in puro stile manuale Cencelli». E l’esponente leghista parlando avendo esperienza: «Avevo un ufficio a Palazzo Chigi – racconta– ma in otto mesi ci sarò andato una volta, visto che tutta la mia azione di governo si è svolta al Viminale. Quindi quello di vicepremier era ed è un ruolo più propriamente politico, un modo per creare un equilibrio tra le forze politiche della maggioranza, per dire: “caro presidente del Consiglio, devi condividere le tue decisioni con il resto dei partiti che ti sostengono”». Un dato va comunque considerato: «I partiti di maggioranza all’inizio della legislatura di solito esprimono i presidenti delle commissioni parlamentari. Poiché il Pd per ora non ha questi ruoli – insiste Maroni – la nomina di un vicepremier espresso da questo partito potrebbe avere un significato di compensazione. Ma allora sarebbe veramente un’operazione da Prima Repubblica…». «Devo dire – racconta ancora Maroni tornando indietro a quegli anni – che di quell’esperienza, di quell’incarico la cosa più positiva che ricordo è di aver sviluppato una forte amicizia con Pinuccio Tatarella».