Marcia ad Hong Kong contro il comunismo: la polizia carica la folla (video)

29 Set 2019 12:56 - di Laura Ferrari
hong kong solidarietà

Gli orrori del comunismo non sono solo nelle pagine di storia, ma anche nella cronaca di queste ore.  Violenti scontri si stanno registrando ad Hong Kong durante la manifestazione contro il “totalitarismo” che gli attivisti per la democrazia hanno convocato oggi in occasione del 70esimo anniversario del Partito comunista cinese che si celebra martedì prossimo. La polizia dell’ex colonia britannica ha sparato lacrimogeni e spray urticante contro i manifestanti riuniti per la marcia, non autorizzata, nel distretto commerciale della città. La polizia ha reagito quando dimostranti ma anche semplici cittadini hanno iniziato ad urlare e lanciare bottigliette d’acqua mentre gli agenti circondavano e cercavano di arrestare due uomini di mezza età. Uno degli arrestati, mentre veniva portato via in manette, ha urlato ai giornalisti i suoi dati per poter contattare la famiglia ed il suo avvocato.

La marcia di Hong Kong contro il totalitarismo è un’espressione della rabbia contro il governo locale e contro Pechino. «Non è solo contro il Partito Comunista cinese, è contro l’intera autorità del governo», ha detto uno dei manifestanti, che si descrive come un professionista di 30 anni, difendendo il diritto di manifestare pacificamente per «esprimerci fino a quando abbiamo la libertà di espressione». «Non è una cosa che è successa in pochi giorni – aggiunge – stiamo assistendo ad una crescente influenza del governo cinese e non ascoltano quello che vuole la gente, a me appaiono come dei tiranni».

Decine di arresti a Hong Kong

Sono alcune decine i manifestanti stati arrestati oggi davanti al quartier generale del governo dell’ex colonia britannica. La polizia ha sparato lacrimogeni ed usato cannone ad acqua contenente una sostanza chimica abrasiva che lascia macchie blu su chi viene colpito. Negli scontri, gruppi di poliziotti hanno bloccato a terra manifestanti continuandoli a colpire anche quando erano immobilizzati.

Una barriera di ombrelli, il simbolo della rivoluzione del 2014 ripreso dal movimento di oggi, per proteggersi dal lancio dei lacrimogeni e dai cannoni ad acqua della polizia. «Ci proteggiamo con gli ombrelli per preparare una difesa», ha spiegato Leonard, studente di 18 anni, che protetto da una maschera e con cappello e guanti, è schierato in prima fila. «Sappiamo che possiamo essere arrestati, facciamo il nostro meglio per non essere presi – ha poi aggiunto – ma dobbiamo rimanere fermi perché Hong Kong è la nostra casa, io sento la responsabilità di protestare».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *