Le occupazioni abusive non si toccano: il patto Zingaretti-Raggi passa anche per questo
Le occupazioni abusive non si toccano: il patto Zingaretti-Raggi passa anche per questo. La vicenda, che chiama in ballo Comune di Roma, Regione Lazio e Ministero dell’Interno, portata oggi in auge in un servizio a tutta pagina dal quotidiano Il Tempo è nota come il caso di viale del Caravaggio, il tratto stradale urbano sul quale svetta un imponente immobile occupato dal 2014, e per l’appunto, mai sgomberato. Un colosso di vetro e cemento, sul quale Campidoglio e Pisana fanno orecchio da mercante ormai da troppo tempo. Tempo, appunto: un fattore che non giova alla proprietà che ha addirittura chiesto di ristrutturalo senza ricevere dall’amministrazione capitolina risposta in merito alla proposta di prenderlo poi in affitto…
Occupazioni abusive: il caso di “viale del Caravaggio” a Roma
E così, spiega il quotidiano capitolino, «mentre prosegue l’occupazione dell’immobile di proprietà della Orientale Finance, nonostante una sentenza del Tribunale civile di Roma che nel 2017 ha condannato il ministero dell’Interno a risarcire appunto la proprietà per il mancato sgombero, su questa storia vengono a galla altri aspetti inquietanti». Il primo: riguarda proprio la società proprietaria dell’imponente stabile che, a quanto riferisce Il Tempo, negli anni scorsi e fino al 2019, si era offerta di ristrutturare e trasformare a proprie spese l’edificio di viale del Caravaggio cambiandone la destinazione d’uso da uffici in abitazioni civili, in modo da poter consentire agli occupanti di continuare a vivere in quegli ambienti, magari nel frattempo resi più adatti, e alla società che ne è proprietaria di ricavare un profitto da regolari affitti una volta coinvolti gli enti preposti.
Le proposte della proprietà cadute nel vuoto fino a giugno scorso
Insomma, trasformare a spese della Oriental Florence quegli spazi da abusivi in case popolari: un’occasione vantaggiosa per gli enti pubblici che avrebbe risolto in un’unica soluzione i problemi del Campidoglio in merito alla carenza sul problema dell’assistenza alloggiativa, per le famiglie in cerca di alloggi pubblici che ne hanno fatto richiesta, sicurezza cittadina, ritorno economico per la proprietà (e per il Comune che non pagherebbe neppure le spese di ristrutturazione dell’intero stabile). E invece, nulla di fatto: tutto tace. Nessun riscontro, nessun appuntamento. Richieste e documentazioni inviate all’assessore regionale fino al giugno scorso, sono rimaste lettera morta: con il risultato che, come riporta Il Tempo, «a pagare le spese di una occupazione che va avanti dal 2014 è la collettività attraverso la condanna comminata al Viminale»