Lavinia come Greta: vuole pulire Villa Borghese ma la Raggi non è Trump. E la ignora
L’hanno già ribattezzata la nuova Greta, la tredicenne che, armata di buone intenzioni e mossa dalla causa ambientalista, ha trascorso l’estate in attesa del fatidico giorno di settembre fissato in calendario in cui, insieme ad altri amici e volontari muniti di sacchi, guanti e pinze varie per raccogliere quello che avrebbero trovato a terra, sarebbero partiti alla volta di Villa Borghese decisi a raccogliere quello che avrebbero trovato a terra e a pulire la zona intorno al laghetto del parco verde del centro di Roma «perché, tra cartacce e bottiglie, non è messa bene». Peccato, però, che a tanta buona dedizione e buona volontà non sia seguita altrettanta sollecitudine e disponibilità dalla sindaca Raggi che, ignorata la richiesta d’autorizzazione indirizzata dalla ragazzina al Campidoglio, non ha garantito il via libera in tempo utile. O meglio: non ha proprio risposto…
Lavinia come Greta: vuole pulire Villa Borghese ma la Raggi la ignora
Eppure di tempo ce n’era: a Lavinia, 13 anni, l’idea era venuta quest’estate. Scelta la data, un sabato di inizio settembre, visto che «non c’è scuola e ancora non ci sono troppi compiti», si era messa in moto, con l’aiuto dei genitori, per chiedere l’autorizzazione del Comune. Ma dopo un mese tra telefonate e mail e l’assicurazione che sul via libera non ci sarebbero stati problemi, il disco verde non arriva. Contatti fino all’ultimo giorno prima dell’appuntamento per le grandi pulizie, poi dal Comune solo silenzio. Ma Lavinia non ci sta: posta una storia su Instagram, chiama i compagni a raccolta per un sit-in nel parco e piazza un cartello che denuncia vicenda e rammarico: «Volevamo pulire ma il Comune non risponde. Si parla tanto di ambiente e impegno ma così non ci lasciano speranze».
Non mi sembra che Lavinia sia come Greta:La prima va premiata per la buona volontà mentre la seconda va rimandata a scuola ad imparare a fare prima che parlare e dire cose ovvie ed a conoscenza di tutti.