La “vendetta” di Bersani: «Se mi paragonate a Renzi me le fate girare»

19 Set 2019 13:11 - di Eugenio Battisti

«Quando mi danno dello scissionista e mi paragonano a Renzi, mi girano un po’». Parola di Pier Luigi Bersani, che dai microfoni di Radio Capital,  non le manda a dire all’ex rottamatore. E conferma di innervosirsi (gli girano le palle) quando cronisti ignoranti paragona la sua uscita dal partito alla scissione renziana. «Noi non siamo stati dei girovaghi, e non è che ce ne siamo andati perché c’era antipatico Renzi, ma perché si era aperto un problema politico grosso come una casa».

Bersani non è affatto stupito dalla decisione di Matteo Renzi: «Renzi fa quello che ha sempre provato a fare anche nel Pd, cioè un partito personale, orientato al centro, che tagliasse le radici anche simboliche con tutte le sinistre di domineddio di questo Paese». E giù critiche pesanti al dirigismo e al personalismo imposto dall’ex segretario dem. «È stato un segretario di un grande partito che si è fatto una fondazione sua, che aveva un appuntamento programmatico, la Leopolda, suo… me l’aspettavo, ovvio! Di cosa discutiamo? Chi si è abbandonato a questo tipo di logica però rifletta, perché questi nuovi fatti non aiutano questo governo. Non lo faranno cadere ma lo terranno in scacco. L’esecutivo ballerà, ma reggerà». Una scelta sfrontata quella dell’ex premier ma non inaspettata.

Il primo giro di valzer c’è stato ieri – fa notare Bersani  – quando la maggioranza è andata sotto alla Camera, che ha votato contro l’autorizzazione a procedere contro il deputato di Forza Italia, Sozzani: «Non nego la diversità di sensibilità di opinione sui temi della giustizia, ma se uno avesse seguito bene il dibattito in Parlamento farebbe titoli più prudenti. Non sta in piedi buttarla in politica quando si parla dell’arresto di una persona». L’ex segretario del Pd, oggi presidente di Articolo Uno, esclude un rientro fra i dem e fa una proposta alternativa. «Pensiamo di risolvere questo problema con le porte girevoli nel Pd? Bisogna darsi un’orizzonte e lanciare una cosa nuova». È alle viste un nuovo partito?

Commenti

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  • giovanni vuolo 19 Settembre 2019

    Ha perfettamente ragione. Se esiste qualcuno peggio di Renzi è proprio Bersani. Fa ridere. Vi ricordate la storiella del ” giaguaro”?