La rabbia dei militanti Pd contro Renzi: «Così disintegra il partito e ammazza la sinistra»
La rabbia dei militanti veri non corre sui social ma passeggia per strada, con destinazione via del Nazareno, Roma. Nel giorno dello strappo di Renzi con il Pd e dell’annuncio della creazione di gruppi autonomi in Parlamento, la base del Pd si ritrova a protestare sotto le finestre di Zingaretti, manco la colpa fosse sua. È un popolo afflitto, deluso dall’ennesima lacerazione interna, quasi rassegnato all’idea di continuare a perdere, al di là dei giochini di palazzo.
«Renzi me deve di’ se adesso rimane di sinistra oppure dopo attacca la sinistra”, grida Peppino, 90 anni, sotto la sede del Pd al Nazareno.
C’è rabbia e delusione negli occhi dei militanti accorsi sotto la sede del partito. «Questa scissione non ci voleva, è sbagliata», dice lui che ha passato più di tre quarti della sua vita nel Partito e di ”separazioni”, come le chiama, ne ha viste tante. Ma il futuro non lo vede roseo: «Il partito si sgretola c’è il rischio che la sinistra non esista più». A portare il malcontento della base al Nazareno c’è anche Gaetano del circolo Pd versante Prenestino di Roma: «Non si rendono conto del danno che arrecano a chi ci crede – dice – ci sentiamo sempre meno calcolati. Certo – ammette – Renzi con la storia del Pd non c’entra niente. In sezione con i renziani si avverte che le storie sono diverse, loro non condividono il nostro passato e in questo senso non ci siamo mai legati, ma sono amici. Non piango, mi dispiace però – conclude – che ogni volta che c’è un momento importante di gestione responsabile del Paese succede sempre qualche cosa all’interno della sinistra».