Set 11 2019

Antonella Ambrosioni @ 17:29

La Bellanova apre agli Ogm e al Ceta: bastonata al “made in Italy”. È già lite con il M5S

Sì agli Ogm, sì al Ceta. Allacciate le cinture. I primi giorni da ministro dell’Agricoltura di Teresa Bellanova sono “pericolosi” , in sintonia con quelli di  altri colleghi sulla linea antiitaliana di molte decisioni.  Su temi sensibili e delicati la Bellanova ha preso già posizioni inquietanti che si preannunciano lesive dei prodotti e degli interessi italiani. «Sugli Ogm voglio aprire un confronto rapidamente anche con le parti imprenditoriali, è un tema delicato che non va affrontato in modo azzardato». Le parole sono generiche, ma conoscendo la posizione storica dell’Italia sugli organismi transgenici, quella della nuova ministra dell’Agricoltura suona proprio come un’apertura.

Il sì alla ratifica del Ceta

La neoministro l’ha dichiarato a Radio 24, facendo un’altra sinistra dichiarazione. Ha aperto anche alla ratifica del trattato commerciale tra il Canada e l’Europa, il Ceta, che sarebbe una mannaia per il “made in Italy”: «Dobbiamo lavorare perché si arrivi alla ratifica del Ceta, l’accordo di libero scambio tra Ue e Canada, con l’obiettivo di dare competitività al Sistema Italia», sostiene il ministro. Al contrario,  il Ceta, una volta entrato a pieno regime, sarà un veicolo per importare prodotti con standard di sicurezza inferiori a quelli europei. Per questo FdI votò no alla ratifica dell’accordo Europa-Canada. Il Parlamento italiano non ha ratificato l’accordo ma le conseguenze sono già nefaste anche così. Lo spiega il segretario dell’Mns (Movimento nazionale della sovranità) Marco Cerreto: «Il Ceta è un accordo che non serve all’Italia, non prevede alcun principio di reciprocità e saremo invasi da prodotti contenenti estrogeni e farine animali che oggi in Europa sono vietate». Cerreto è seriamente preoccupato. . Già ora «All’ Italia sono state riconosciute appena 41 prodotti a marchio di tutela comunitario ( Dop , IGP , STG ) a fronte di un patrimonio di 288 prodotti tutelati . L’Italian sounding come ad esempio il Palmesani coesisterà con il parmigiano reggiano e non sarà l’ unico esempio. Con il conseguente svilimento della originalità dei nostri prodotti». Quanto agli Ogm «si rimane altrettanto sbigottiti circa l’apertura – spiega Cerreto – su una questione su cui l’ Italia si è sempre contraddistinta a cominciare dalle battaglie intraprese dal Ministro Alemanno e largamente condivise dalla gran parte delle organizzazioni del mondo agricolo. Perché combattere gli Ogm significa preservare la nostra biodiversità. Evidentemente qualcuno pensa di tutelare non il Made in Italy ma gli interessi delle multinazionali».

Il M5S prende le distanze

Nel governo già si prendono le distanze dalla Bellanova. Nicola Morra, Presidente della commissione antimafia (M5S) a Radio 24ha sibilato: «La posizione del ministro Bellanova  è legittima ma personale. La ratifica del Ceta non è nel programma di governo. Il Movimento 5 stelle  è fortemente contrario a questo trattato di libero scambio con i paesi nord americani».

Rincara la dose Filippo Gallinella, esponente M5s e presidente della Commssione Agricoltura della Camera. «Caro Ministro Bellanova sarebbe stato più utile in questa fase confrontarsi con i parlamentari della sua maggioranza prima di prendere posizione su temi sensibili come l’adesione al Ceta o sugli Ogm». Bell’inizio.