Il deputato leghista anti Mattarella si farà 9 anni di processo e poi sarà assolto

15 Set 2019 13:18 - di Francesco Storace

Per carità, Mattarella non si tocca. Il coro sale da tutta Italia e sarà pure vero. Ma possiamo fare una domanda? Davvero volete la galera se un deputato dice che gli fa schifo la manovra di Palazzo che ha partorito il governo degli sconfitti?

L’ipocrisia dominante ha scatenato mezzo mondo contro Vito Comencini, parlamentare leghista, che ha criticato di brutto il presidente della Repubblica: “Mattarella mi fa schifo” ed è difficile pensare che si riferisse alle fattezze fisiche.

Vorrebbero la galera…

Ma in questo Paese che si avvia sempre più a trasformarsi in regime l’onorevole rischia processo e per alcuni ci vorrebbe addirittura la galera. Vilipendio al capo dello Stato, da uno a cinque anni.

E’ un reato d’ufficio, che si persegue con l’autorizzazione del ministro della giustizia. Quindi, sarà Bonafede, confermato guardasigilli nel governo degli sconfitti, a decidere se procedere con l’inchiesta contro Comencini. Ovvero, il governo che stabilisce se vada processato un parlamentare dell’opposizione. Bello, no? Chiamiamo Maduro per farci spiegare bene come si fa.

Da Napolitano a Mattarella

Poi ci sarà il voto della Camera se Comencini – come è giusto che sia – chiederà di ritenere le sue frasi coperte dall’immunità parlamentare. Ovviamente, la maggioranza ordinerà di respingere la richiesta e lo farà processare. Tra primo grado e appello, e decisioni inevitabili della Corte Costituzionale, passeranno nove anni per una frase. Forte, ma che non produrrà alcuna condanna. Esattamente come capitò a me per quell’”indegno” rivolto a Giorgio Napolitano. Le opinioni non si processano, anche perché se poi il “reo” è assolto non si fa fare certo una bella figura al presidente della Repubblica. Se invece va in galera quel “mi fa schifo” rischia di diventare lo slogan dei prossimi anni.

Una polemica in politica – anche se con toni durissimi – resta una polemica. E chi è tanto preoccupato magari pensi a fare le cose seriamente. E pure ‘sto vilipendio decidetevi a riformarlo, che è fuori dalla storia. Trasformatelo in un reato punibile a querela di parte, come per un qualunque cittadino. Altrimenti è roba di casta.

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