Giustizia, si preannuncia scontro su separazione delle carriere e riforma Csm
Il leghista Claudio Borghi lo aveva preannunciato: con la presidenza di 11 Commissioni parlamentari saldamente in mano a quella che oggi è l’opposizione, il neo-governo giallorosso avrebbe trovato filo da torcere. E oggi . E, ora, è il presidente della Commissione Giustizia del Senato, il leghista Andrea Ostellari, ospite alla Festa nazionale di CasaPound in corso nel veronese a spiegare i motivi degli scontri che si preparano sulla Giustizia: «Lo scontro con Bonafede c’è stato e ci sarà – avverte Ostellari – Il Csm per noi va riformato, serve una nuova legge che dia delle garanzie. Voglio sapere ora loro con chi lo faranno – aggiunge ironizzando sugli M5s – magari chiameranno Lotti come consulente a fare una bella legge elettorale per il Csm…».
«Ci vuole la separazione delle carriere – sottolinea il presidente della Commissione Giustizia del Senato – tutti ne parlano e nessuno la porta a casa. Attenzione, lo scontro con il ministro Bonafede c’è stato e ci sarà ancora perché per noi la separazione delle carriere va fatta seriamente per questo paese e per tutti gli italiani. Va fatta anche dicendo chiaramente che tu sei innocente fino a prova contraria e non viceversa, per questo ti devo dare le giuste garanzie e un giudice libero. E poi ovviamente però se vieni condannato la pena te la devi fare. Non può essere come a Napoli dove abbiamo scoperto centinaia e centinaia di sentenze non eseguite».
«Certezza della pena ed esecuzione della pena devono essere concetti ben chiari in un programma di governo e nell’idea di futuro del paese. Al centro per noi ci deve essere il cittadino perbene prima di tutto e poi viene il delinquente: io devo innanzitutto avere leggi e strumenti per proteggere gli italiani. Questa missione sarà fondamentale e io da presidente di Commissione – avverte Ostellari – farò la mia parte».
Quanto ai tentativi del Pd di imporre all’opposizione di lasciare le poltrone delle presidenze delle Commissioni parlamentari, Ostellari replica: «Sono presidente della Commissione Giustizia del Senato da giugno 2018 e continuerò ad esserlo, anche se qualche compagno si è lamentato. D’altra parte il regolamento parla chiaro. Il nostro è un ruolo di garanzia e lo svolgeremo al meglio».