Gentiloni punta agli Affari Economici, Cottarelli smorza gli entusiasmi dei dem: la vedo difficile
«Paolo Gentiloni è bravissimo e sono molto contento che vada a Bruxelles. Cosa verrà dato all’Italia non lo so, ma mi sembra un po’ difficile che vengano dati gli Affari economici. La Concorrenza è già più probabile». A proporre il suo autorevole parere, smorzando gli entusiasmi dei dem sull’ambito incarico all’ex premier in trasferta a Bruxelles, è l’economista Carlo Cottarelli, a margine del Forum Ambrosetti. Dove, a chi gli chiedeva ulteriori approfondimenti sul perché fosse così difficile occupare quella casella, Cottarelli ha spiegato: «Un Paese che ha un po’ di problemi nel rispetto delle regole europee è l’Italia, e quindi dargli questa posizione a me piacerebbe, ma la vedo difficile»…
Gentiloni agli Affari Economici: per Cottarelli è poco probabile
Tant’è: previsioni a parte, il portafoglio degli Affari Economici resta l’ambizione dell’Italia governata dal Pd e dai Cinquestelle per la prossima Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen, in cui Roma ha scelto di schierare l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Certo, è ancora presto per sapere se l’obiettivo sarà raggiunto e si concretizzerà, o meno: di qui a martedì prossimo, quando verrà presentata la squadra dei commissari a Bruxelles, tutto può succedere. Le resistenze non mancano, come si è capito dalle indiscrezioni circolate ancora nelle ultime ore, che indicavano Gentiloni in pole per la Concorrenza, portafoglio di peso ma decisamente meno audace, da un punto di vista politico – e dunque meno appetibile – rispetto agli Affari Economici. Segno che non tutti, nell’Ue, sono aperti alla proposta arrivata dal Paese più indebitato dell’Eurozona, dopo la Grecia, chiamata eventualmente, guarda caso, a sorvegliare i bilanci degli Stati membri.
Il peso di Merkel e Macron nel rebus delle nomine europee
Certo, dato che l’obiettivo degli Affari Economici è circolato sui media, è difficile pensare che un politico navigato come Gentiloni non abbia un minimo di copertura politica, su questo, almeno da parte della Germania. Senza spingersi troppo oltre, indiscrezioni di stampa hanno riportato di una telefonata della cancelliera Angela Merkel alla sede del Pd, per raccomandare la nascita del governo Pd-Cinquestelle. Se quella telefonata, come è stato scritto, ha visto veramente all’altro capo del filo Paolo Gentiloni, qualcosa i due si saranno detti. E se la Francia, altro pezzo grosso dell’Ue, oltre a Christine Lagarde alla Bce, otterrà anche la Goulard alla Concorrenza, il presidente Emmanuel Macron avrà riportato la sua doppia “vittoria”. Quindi, a quanto si apprende, gli Affari Economici a Gentiloni allo stato restano possibili. Nel frattempo, il quadro del controllo europeo sulle questioni di casa nostra si fa sempre più inquietante e a tinte fosche, confermando rumors, dubbi e sospetti: il Conte bis appena insediatosi con il placet del Quirinale e l’endorsement di Trump, è frutto del diktat di Bruxelles.