Francesca Archibugi: «Io sono del partito di Bibbiano. I figli non sono dei genitori» (video)

28 Set 2019 11:43 - di Redazione

«Ci tengo tantissimo a dire che sono del partito di Bibbiano». Presentando il suo ultimo film, Vivere, nel corso della trasmissione radiofonica Circo Massimo, la regista ha apertamente avallato le pratiche messe in atto in quel della cittadina romagnola per togliere i bambini alle loro famiglie. Un fatto non solo legittimo, per la regista apertamente schierata a sinistra, ma in qualche modo dovuto. «Io difendo come idea che lo Stato possa decidere su dei bambini», ha detto Archibugi, per la quale «il bambino non è dei genitori». «Si dice “strappare i bambini alle mamme”, ma certe volte è un bene strappare i bambini alle mamme», ha aggiunto la donna, per la quale «non bisogna indietreggiare di un passo su questo, sono state fatte conquiste enormi». Quindi, ha rivendicato Archibugi, «io sono del partito di Bibbiamo, ci tengo moltissimo a dirlo».

I social insorgono

Affermazioni che non sono passate inosservate, tanto che “Archibugi” su Twitter è entrato nei topic trend, gli argomenti più discussi. C’è chi mette la sua idea a paragone col nazismo, chi con Pol Pot, chi si domanda cosa direbbe se i figli “strappati” fossero i suoi, chi sottolinea che con le sue parole ha certificato l’esistenza di un «partito di Bibbiano», che molti invece negano. La maggior parte degli utenti, però, si limita a riportare le cronache di quella conversazione radiofonica. Come a dire che certe affermazioni si commentano da sé.

 

Francesca Archibugi a Circo Massimo

Francesca Archibugi presenta il suo nuovo film "Vivere" in diretta a Circo Massimo

Pubblicato da Radio Capital su Mercoledì 25 settembre 2019

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Aldo Fiore 30 Settembre 2019

    Sentir fare certe affermazioni da una DONNA su dei bambini,per cui non sarebbero della madre ma dello stato mi sale un groppone dallo stomaco e mi arriva fino alla bocca. Non riesco a trattenere il vomito che gli butterei in faccia a questa specie di persona che fa parte del regno animale ma che è rimasta all’inizio delle evoluzione dell’uomo.Lo stato toglie i figli alle mamme con la complicità di persone avide di soldi, per cui vengono giustificate solo perché lei appartiene al partito di Bibbiano. Cara signora provi ad entrare con la sua mente ad immaginare che cosa gli accadrebbe se lei andasse a togliere un figlio ad un elefante, ad una leonessa, ad un gorilla, lo farebbe solo dopo aver ucciso la madre. Ecco lei e il suo partito di Bibbiano avvallate il fatto di uccidere la madre per togliergli i figli.

  • roberto 28 Settembre 2019

    URGENTISSIMAMENTE un T.S.O. a questa tipa

  • Cecconi 28 Settembre 2019

    “ma certe volte è un bene strappare i bambini alle mamme»”

    La coperta dell’acqua calda della sinistra che ovviamente non è in grado di fare un’analisi corretta del caso per caso. Ma è ormai più che risaputo che costoro appartengono contemporaneamente a due classificazioni di individui che nella nostra azienda avevamo trasformato in due acronimi: UCAS (Unione o Ufficio, a seconda dei casi, Complicazione Affari Semplici) e USAC (Unione o Ufficio Semplificazione Affari Complicati).

    Continuo a domandarmi se conoscono un vecchio adagio coniato da un saggio anonimo che recita: 2del buon tacer non fu mai scritto”.

    Stiano al loro posto che è ben conosciuto.

  • maurizio pinna 28 Settembre 2019

    Un atto di fede di una compagna ai compagni di Radio Bolsceviland, in linea con la Storia del comunismo: abolizione del vil denaro e rieducazione dei giovani e dei dissidenti. Nel 1947, durante la guerra civile in Grecia, i compagni deportarono 30mila bambini in campi di rieducazione jugoslavi e sovietici per timore che venissero contagiati dal liberismo occidentale. Anche i comunisti Cambogiani negli anni 70 fecero qualcosa del genere con i bambini, sottraendoli ai genitori in nome del fatto che ” i figli non appartenevano ai genitori ma al Partito Comunista della Repubblica Popolare di Kampuchea”.