Forza Italia in rivolta, appello al Cav: «Non vogliamo sottometterci a Salvini»
Il timore che il centrodestra finisca con l’essere guidato da Matteo Salvini è forte. Molti esponenti di Forza Italia lanciano l’appello a Silvio Berlusconi: “Non facciamoci schiacciare dalla Lega”. «L’offerta politica odierna propone due destre sovraniste – dice Gianfranco Rotondi, presidente della fondazione Dc e deputato di FI – una più moderata e rassicurante, ma più piccola, quella della Meloni. L’altra è guidata da Salvini con successo su linee agli antipodi del popolarismo e del liberalismo. Appiccicare una Forza Italia bonsai a questa destra è un rimedio peggiore di tutti i mali contratti in questi anni dal nostro movimento». Rotondi commentando il rilancio del centrodestra annunciato ieri a Milano dopo il pranzo tra Berlusconi e Salvini osserva: «Nessuno discute alleanze locali con la Lega, e nessuno vuol correre in soccorso di un governo nato principalmente per la nostra rinuncia ad assumere una iniziativa politica. Semplicemente noi democratici cristiani non ci stiamo a venire girati come una cambiale al sovranismo salviniano. Ne parlerò col presidente Berlusconi che sicuramente saprà individuare modalità con cui proseguire la nostra collaborazione politica in forme che tengano conto della nostra assoluta incompatibilità con la formula politica ieri prescelta e annunciata».
Forza Italia, Saccone: «Non moriremo sovranisti»
Dal canto suo, il senatore Antonio Saccone, Forza Italia-Udc commenta: «Noi non moriremo sovranisti. Abbiamo una cultura che si rifà alla tradizione del popolarismo europeo. Il padre di questo popolarismo italiano si chiama Alcide de Gasperi». E poi ancora: «Combatteremo affinché il centrodestra non pieghi alle idee dei sovranisti che hanno portato l’Italia all’isolamento».
Brunetta: «Alle ortiche il sovranismo»
Fa sentire la sua voce anche Renato Brunetta. Il deputato e responsabile economico di Forza Italia, in un’intervista a La Repubblica commenta: «Sono felice che Salvini abbia cambiato idea. Evidentemente ci ha ripensato sull’uomo solo al comando e sui pieni poteri. L’incontro con Berlusconi è il nuovo inizio per un centrodestra plurale, liberale, inclusivo, europeo, con pari dignità tra tutti i partner. Quindi alle ortiche il sovranismo e il lepenismo. Siamo tornati nell’alveo del centrodestra fondato e voluto da Berlusconi che ha cambiato l’Italia, quindi bentornato Matteo». E per il resto, sulle riforme costituzionali e sulla nuova legge elettorale, «avremo modo di parlare tra pari».