Fidanza al Secolo: “Bene il voto di Strasburgo contro l’ideologia comunista”
Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, è stato tra i protagonisti del documento approvato a Strasburgo che ha fatto infuriare l’ultrasinistra. Gli chiediamo di raccontarci com’è andata.
“Va detto che la risoluzione approvata giovedì scorso dal Parlamento Europeo sulla memoria storica dell’Europa segna uno spartiacque importantissimo nella politica del vecchio continente.
Per la prima volta, a distanza di 80 anni dal patto Molotov-Ribbentrop e a 30 dall’abbattimento del muro di Berlino, i crimini del comunismo sono equiparati a quelli del nazismo e le istituzioni europee si ritrovano compatte nella condanna di ogni totalitarismo”.
Basta con l’ideologia comunista
Chi l’ha promossa?
“L’iniziativa è stata voluta dai Conservatori (gruppo a cui appartiene Fratelli d’Italia) e dai Popolari, e ha poi trovato accoglimento, seppur con molti distinguo, tra socialisti, verdi e liberali”.
Perché è così importante?
“Nel testo, tra i molti punti approvati, si “condannano tutte le manifestazioni e la diffusione di ideologie totalitarie, come il nazismo e lo stalinismo, all’interno dell’Unione”, esprimendo disappunto anche per la presenza di monumenti e spazi pubblici, come parchi, strade e piazze, celebrativi dell’ideologia comunista. Una cosa che dovrebbe essere banale ma che ha mandato in tilt la sinistra italiana”.
I distinguo dei grillini e dell’estrema sinistra
Addirittura…
“C’è chi ha votato a favore e poi, pressato dalla propria base di estrema sinistra, ha cercato di minimizzare, come l’ex sindaco di Milano ed ex deputato di Rifondazione Comunista, Giuliano Pisapia. C’è chi, come Majorino e Smeriglio, pur non votando il testo ha cercato con capriole ideologiche imbarazzanti di spiegare che si comunque contro la dittatura. Non poteva mancare la solita levata di scudi dell’Anpi. D’altronde svelare la vera natura dello stalinismo è un duro colpo per la retorica di quella “resistenza” italiana in cui i partigiani comunisti hanno avuto un ruolo operativo e culturale preponderante, cercando di instaurare una dittatura filo-sovietica anche in Italia”.
E i pentastellati?
“Ovviamente la nuova sinistra grillina si è astenuta, denunciando “strumentalizzazioni di parte”. D’altronde loro sono post-ideologici, non è che si può pretendere che condannino gulag e purghe staliniane. Ma dall’Europa è partita una controffensiva culturale importante, che condanna una volta per tutte il comunismo per quello che è stato: un’ideologia criminale, violenta e prevaricatrice. L’opposto dell’Europa dei popoli liberi che noi difendiamo”.
Solo i trinariciuti italici continuano a riproporre invano la loro tipica menzogna del fascismo (che è finito dal 1945) cattivo e del comunismo (che c’è ancora, e nell’Urss e all’est durò fino al 1989) buono, da “rifondare” o da “rivalutare”. Fingendo di dimenticare che anche i grandi leader democratici della II Guerra mondiale e del dopoguerra (De Gaulle, Churchill, Roosevelt, Eisenhower, Kennedy, ecc.) erano anti-fascisti, ma erano anche ANTI-COMUNISTI. Fatevene una ragione, il comunismo è la peggiore e più falsa ideologia, e chi la giustifica non ha nulla a che fare con la vera democrazia e la libertà.