Conte si pavoneggia e grida al miracolo: “L’Italia ora è al centro dell’agenda Ue”

14 Set 2019 14:20 - di Alessandra Danieli

“Durante la mia recentissima visita a Bruxelles ho ricevuto la conferma che l’Italia è chiamata ad affrontare un punto di svolta, una sfida cruciale. Il nostro paese, infatti, gode di un prezioso capitale di fiducia che, se sarà speso al meglio, produrrà effetti benefici nel breve e nel medio e lungo periodo”, così il premier Conte alla Fiera del Levante di Bari che esibisce la “sensibile” diminuzione dello spread come prova della fiducia dei mercati finanziari che, a suo dire, starebbero scommettendo sul suo nuovo governo, che lui chiama “nuova stagione politica”.

In questa congiuntura economica – dice il capo del governo giallorosso – abbiamo “quattro modalità per recuperare e reperire risorse finanziare. Abbiamo da perseguire un decisivo e rigoroso piano di contrasto all’evasione fiscale; dobbiamo fare la verifica della spesa pubblica improduttiva e da ultimo dobbiamo avviare un riordino del complesso e articolato sistema delle agevolazioni fiscali. Ecco – conclude – le risorse recuperate e reperite potrebbero contribuire alla riduzione del carico fiscale sulla famiglia con medio e basso reddito, e sulle imprese, in particolare quelle che innovano e si dimostrano più pronte a raccogliere la sfida della competitività”.

Poi prosegue con il libro dei sogni (e delle banalità) già sfogliato durante le comunicazioni alle Camere per la fiducia, “dobbiamo creare una virtuosa alleanza tra pubblica amministrazione e cittadini e imprese”. Tra le mission, neanche a dirlo, l’alleggerimento della pressione fiscale: “Tutti devono pagare le tasse, perché tutti possano pagarne meno”. Non poteva mancare “ol piano straordinario per il Sud”, lo chiama così – precisa – “perché dobbiamo avviarlo una volta per tutte e in prospettiva voglio che sia strutturale”.

Poi la scuola: “Occorre investire di più e meglio sul fronte del capitale umano, a partire dai primissimi stadi del percorso scolastico, arrivando alla massima integrazione fra sistema pubblico della ricerca e le necessarie derivazioni industriali. Le risorse che destineremo a questo scopo non sono da considerare un costo ma un investimento strategico. Per questo riguarda l’istruzione secondaria, occorre identificare le scuole che operano nei contesti più difficili e dare loro, il sostengo necessario per evitare l’abbandono scolastico e migliorare l’apprendimento”. Tra le richiesta all’Ue, improvvisamente docile nei confronti dell’Italia, anche l’esclusione dal calcolo del deficit degli investimenti verdi”. Infine una allisciata di pelo alla platea: “Mi impegno a candidare Bari per il G20”.

Commenti

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  • Tania Oglialoro 18 Settembre 2019

    Questo è il governo di pulcinella, non mi piace, non lo scelto io. Non mi piace Conte, con quella faccia D’angelo.

  • Andrea 14 Settembre 2019

    si certo …. per venire a razziarla !!