Il “mite” Conte provoca l’opposizione: non siete voi a dare patenti di dignità

10 Set 2019 16:52 - di Redazione

Giuseppe Conte ha esordito nella sua replica al Senato assicurando l’impegno del governo per la costituzione di un osservatorio contro lo hatespeech proposto da Liliana Segre. Un impegno in linea con quanto promesso: la fine del linguaggio dell’odio e della conflittualità permanente.

Ma subito dopo il premier ha replicato con durezza al leader della lega Matteo Salvini: “Vi è chi è rimasto fermo all’8 agosto – ha detto – nel momento in cui con una certa arroganza ha ritenuto di attivare unilateralmente una crisi di governo e ha ritenuto di poter unilateralmente decidere di portare il paese alle elezioni e a una campagna elettorale gestita come ministro dell’Interno e ancora ha deciso sempre unilateralmente e arbitrariamente di concentrare definitivamente nelle proprie mani i pieni poteri”.

Conte si è poi soffermato sul concetto di “nemico”, dimenticando che il suo secondo governo nasce proprio per arginare il nemico Salvini ha accusato le opposizioni di considerare nemici e non avversari coloro che ne ostacolano il progetto.

“Del resto – ha rincarato la dose – dare la colpa agli altri dei propri errori è il modo migliore per conservare la leadership di partito”. E ancora sul concetto di dignità ha accusato la Lega di numerosi voltafaccia che con la dignità nulla hanno a che fare e ha detto ancora che le patenti di dignità non si ottengono solo perché si sta a fianco di un partito o dell’altro ma per il servizio alla nazione. Tutti questi passaggi sono stati accolti con ironici applausi e con contestazioni provenienti dai banchi dell’opposizione.

Conte ha quindi promesso una banca dati per gli affidi di minori per rilevare eventuali anomalie. Un passaggio che l’aula ha accolto al grido di “Bibbiano, Bibbiano”. Ha poi toccato il tema del suicidio assistito osservando che esso non rientra nel programma di governo: in questa materia vengono in conflitto il principio di tutela della vita e quello dell’autodeterminazione e quindi il governo non farà iniziative sull’argomento. Ma Conte si è augurato che il Parlamento trovi il modo per approfondire queste questioni.

Sull’immigrazione Conte ha chiesto di evitare di concentrarsi sullo slogan “porti aperti” “porti chiusi”: “E’ un tema su cui questo governo ha già chiarito che lavorerà su un piano multilivello lavorando coi paesi di transito, lavoreremo per contrastare i traffici illeciti, lavoreremo per contrastare la immigrazione clandestina, lavoreremo per rafforzare l’integrazione”. L’obiettivo, ha ribadito, è modificare il trattato di Dublino.

Al termine dell’intervento il coro “elezioni, elezioni” ha salutato Giuseppe Conte che ha fatto un’ultima lezioncina sull’impalcatura costituzionale che sorregge le norme legislative.

 

 

 

Commenti

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  • Giorgio Paolini 18 Settembre 2019

    Conte non sei nessuno non conti un cax xo, ti devi solo vergognare X tutto ciò che hai fatto e detto

  • giorgio 11 Settembre 2019

    un signore che si chiama Vittorio Feltri ha dato l’unica risposta centrata: ” paraculo”, e mi scuso se a qualcuno non piace il termine.

  • Aniello Mauro 10 Settembre 2019

    UOMO SENZA SPINA DORSALE!!!! VERGOGNATI!!!!! Sono l’avvocato del popolo!!! FIERO DICESTI ALLA PRIMA INVESTITURA!!!! ahimè sei l’avvocato dei ” teniamoci gli scranni sennò……… (poche parole a buon intenditor)