Concesso il rito abbreviato a Marco Carta. Il cantante assente in Aula: «Vive uno tsunami»
Marco Carta non si è presentato in aula questa mattina per la prima udienza del processo per il taccheggio di alcune magliette alla Rinascente, che lo vede al banco degli imputati dopo il fermo del 31 maggio con l’accusa di furto. Il Tribunale di Milano, sul processo per il furto di alcune magliette alla Rinascente di Piazza Duomo in cui sono accusati il cantante Marco Carta e l’amica Fabiana Muscas, amica del cantante, ha detto sì al rito abbreviato. Processo separato dunque per Carta e Muscas. Per la donna il giudice Stefano Caramellino valuterà il 17 dicembre 2019 se consentire o meno di farle svolgere lavori di pubblica utilità in una struttura per donne che sono state soggette alla tratta di clandestini a Cagliari come da istanza dell’avvocato Giuseppe Castellano. «La mia assistita – ha detto Castellano – si è presa la sua responsabilità nella faccenda e ha pensato di mettere a disposizione la sua esperienza lavorativa come infermiera al servizio di questa struttura».
Processo a Marco Carta, si del Tribunale di Milano al rito abbreviato
La prima sorpresa, allora, arriva proprio dall’assenza del cantante al Tribunale di Milano. Un’assenza giustificata dai legali di Carta, gli avvocati Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta, che a riguardo hanno spiegato: «Non è venuto perché la vicenda gli ha causato molti problemi. Per lui è stato un incubo, uno tsunami, come per tutti quelli coinvolti in vicende giudiziarie». Vicende che, stando a testimonianze e argomenti dell’accusa, lo hanno fin qui dipinto come il responsabile del furto, mentre lui si è sempre professato innocente e i suoi difensori insistono a dirsi convinti che le “immagini” riprese e registrate dalle telecamere di video-sorveglianza possono essere decisive per una risoluzione assolutoria del caso.
I punti di forza della difesa di Marco Carta
Per questo i legali del cantante, il cui arresto come noto non fu convalidato, hanno chiesto il processo abbreviato “condizionato all’acquisizione dei filmati” così come, allo stesso modo, sono convinti che pure le nuove testimonianze raccolte dalla Procura saranno in grado di dimostrare l’estraneità di Carta al furto. E così, come si apprende tra gli altri in queste ore dal sito del Tgcom 24, mentre l’amica del cantante, «ha chiesto di essere ammessa all’istituto della messa alla prova, cioè di potere svolgere lavori di pubblica utilità in un’associazione che si occupa di donne vittime della tratta della prostituzione a Cagliari», il processo per Marco Carta va avanti, «mentre il procedimento per la donna è stato stralciato e rinviato al 17 dicembre».