CasaPound, la sinistra scatenata sulla censura: «Atto dovuto». C’è da avere paura di questo Pd
Il Pd diventa il partito della censura. Come demoni impazziti a plaudire all’oscuramento dei profili social di CasaPound. Zingaretti, Cirinnà, Fedeli, Moretti, Rosato, tutti si scoprono fautori della censura social che ha colpito i profili di decine e decine di militanti e dirigenti, tra cui anche diversi consiglieri comunali e municipali eletti con il voto degli italiani in libere elezioni. Di democratico il Pd ha solo il nome. Una giornata nera. Ormai la maschera del Pd è venuta giù. Il volto illiberale del partito di Zingaretti si rivela in tutto il suo squallore alla prima manifestazione di dissenso contro un governo impresentabile che li ha fatti andare fuori di testa.
Zingaretti: «Scelta esemplare»
«Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram», sibila il segretario dem. «Una motivazione esemplare a sostegno di una scelta giusta e coraggiosa. Dobbiamo condividere e diffondere queste parole importanti per mettere fine alla stagione dell’odio. Ci sono persone che se vincessero negherebbero ad altre persone il diritto di esistere. Non bisogna mai dimenticarlo», scrive su Facebook uno sconcertante Nicola Zingaretti, forse guardadosi allo specchio, che plaude – lui sì – al diritto di cancellare l’esistenza di un dissenso in Rete.
Cirinnà: «I social vanno bonificati»
Siamo sconvolti e inorriditi dal furore censorio del Pd. Gli fa eco un’invasata Monica Cirinnà che usa termini inaccettabili: «L’oscuramento dei profili social di Casapound è atto dovuto. Chi predica odio e intolleranza violenta deve essere punito, e non può continuare a infestare i social e il dibattito pubblico. Finalmente! È necessario bonificare i social da chi odia e discrimina. Così su Twitter la senatrice Pd Monica Cirinnà in versione Soviet. Arriva Valeria Fedeli ad arricchire questa congrega di scatenati censori, loro sì, scatenando fratture insanabili con chi dissente: «Per la prima volta @facebook e @instagram chiudono decine di pagine e profili di #Casapound. Chi sparge odio e violenza non ha più campo libero sui social network. Adesso andiamo avanti con una normativa complessiva di prevenzione e sanzione dei linguaggi d’odio sul web». Così su Twitter la senatrice del Pd Valeria Fedeli. E’ una caccia alle streghe, una Inquisizione, siamo francamente inorriditi.
Ecco cos’è il PD
E continua il plauso della censura di Facebook , dichiarazioni su dichiarazioni. Si accoda Alessandra Moretti: «Le regole vanno rispettate: il primo passo lo hanno fatto facebook e Instagram bloccando i profili social di Casapound. Basta odio in rete, stop al far west. Il web deve diventare uno spazio di dibattito libero e aperto per tutte e tutti». ma si rilegge quando scrive? dibattito libero per chi? Per chi la pensa come loro? Stigmatizza la censura di Facebook Vittorio Sgarbi: «CasaPound #libertàdiespressione #articolo21 Facebook purtroppo non è nuova a ingiustificate forme di censura. Spero solo che l’improvviso oscuramento dei profili di CasaPound sia dovuto a problemi tecnici e non alle sue idee politiche», scrive su twitter. Purtroppo non è un problema tecnico. E c’è da avere paura.
Hanno sempre fatto paura, solo che quei marpioni di democristiani riuscivano sempre a dribbarli. Poi è arrivata Mani Pulite con la sua operazione “via tutti meno uno” e sembrava fatta quanto ti sbuca Berlusconi: peggio andò solo allo spagnolo Calvo Sotelo, tignoso come il Cavaliere, fatto fuori e buttato dentro ad un cimitero. Adesso tocca alla destra, hanno cominciato con Casapound, nel mentre stanno studiando come colpire Giorgia e poi l’atto finale per Salvini, loro sono sempre a piazzale Loreto, loro i nemici politici non li battono, li ammazzano! E’ la Storia bellezze ( si fa per dire).