Brexit, la Corte Suprema: sospensione illegale. Johnson: «Usciremo il 31/10»
La sospensione di cinque settimane del Parlamento britannico decisa dal premier Boris Johnson “è illegale“. Lo ha deciso la Corte Suprema. Una sospensione “illegale”, che il governo “non ha giustificato”, i cui “effetti sui fondamentali della democrazia sono estremi” ha detto la presidente della Corte Brenda Marjorie Hale. Una decisione che Boris Johnson, interpellato a New York, ritiene “non giusta” e per la quale perciò non ritiene di doversi scusare. “La cosa importante è andare avanti e portare a termine la Brexit il 31 ottobre” ha aggiunto Johnson, mentre in Gran Bretagna il laburista Corbyn gli chiedeva di dimettersi e uno dei patron della Brexit, Nigel Farage giudicava la scelta di far chiudere Westminster per le 5 settimane la scelta “peggiore di sempre” auspicando, inoltre, le immediate dimissioni del consigliere del premier, Cummings. C’è da rilevare che la sentenza non ha in sé modificato i poteri del primo ministro né è quindi chiaro cosa adesso possa accadere. Quel che è assodato è che il premier non vuol saperne di gettare la spugna, anzi. Boris Johnson è apparso assai determinato: “Come dice attualmente la legge, il Regno Unito lascerà la Ue il 31 ottobre, qualsiasi cosa accada – ha scandito – Ma la cosa interessante, importante adesso per noi è di avere un buon accordo. Ed è quello a cui stiamo lavorando”.