Tutti i gesti e le espressioni di Salvini durante l’intervento di Conte: “Calma…”

20 Ago 2019 16:18 - di Giovanna Taormina

Matteo Salvini arriva in aula ed è accolto dagli applausi dei senatori leghisti, ma non trova posto tra i banchi del governo. Poi ci sono scambi di sorrisi e stretta di mano con Giuseppe Conte. E poche parole sussurrate all’orecchio. Gelo, invece, tra Salvini e l’altro vicepremier Luigi Di Maio, seduti entrambi al fianco di Conte.  Finite le formalità di rito il premier passa subito al suo duro j’accuse. Salvini alza gli occhi al cielo, sorride, scuote il capo. Salvini sottolinea con gesti e espressioni alcuni passaggi del discorso di Conte. È l’ora in cui il premier fa il professore e striglia e insulta il “suo” alunno snocciolando il cahiers des doleances. Lo processa in aula. Quello di Conte è un intervento duro che provoca proteste accese in aula. Accusa Salvini di non avere cultura delle regole, di non avere cultura istituzionale. Snocciola ad uno ad uno tutti i risultati ottenuti al governo del “cambiamento”. Poi lancia strali sugli “interessi personali e di partito” che avrebbero innescato la crisi. Accuse rivolte proprio a Matteo Salvini che gli sta accanto. Dai banchi della Lega partono le proteste. È lo stesso Salvini a fare segno ai suoi di non rumoreggiare. Il leader della Lega scuote più volte il capo, in segno di disapprovazione, e alza gli occhi al cielo, prendendo appunti. Continua la requisitoria di Conte. Il premier lo accusa di aver utilizzato il simbolo religioso del Rosario per fini politici. Il vicepremier alza le braccia a V. Poi si agita sulla poltrona. E Conte gli mette una mano sulla spalla e gli dice “Caro Matteo…”. Si alzano ancora le proteste e le contestazioni dai banchi dei senatori leghisti per le parole del premier. Ma Salvini invita più volte tutti alla calma con la mano, poi unisce le mani come una preghiera e infine pollice alzato sempre verso i leghisti. In un’occasione si limita a dire “Presidente sta sbagliando”. E Conte si ferma. Ripartono le contestazioni. Il leader leghista scuote platealmente la testa quando il presidente del Consiglio fa riferimento «alla vicenda russa, che meriterebbe di essere chiarita». «Hai criticato l’operato dei singoli ministri», aggiunge Conte. Salvini scuote la testa, allarga le braccia e con un gesto eloquente giudica eccessive le affermazioni del premier. E quando dai banchi della sinistra e del Pd si sottolineano alcuni passaggi dell’intervento del presidente del Consiglio, platealmente Salvini fa segni con la mano, come a tirare un filo in orizzontale con il pollice e l’indice, ad indicare una sorta di “come volevasi dimostrare”. E alla fine del discorso, Conte non gli stringe la mano, ma si limita a una pacca sulla spalla.

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