«Troppi prof di sinistra», dice il sindaco di Monfalcone. Pd all’attacco:«Vuole la schedatura»

5 Ago 2019 12:40 - di Monica Pucci

«Egemonia di sinistra nelle scuole? Credo nelle scuole superiori ci sia senz’altro, non in tutte, ma la mia esperienza di sindaco e di mamma mi fa dire che il mondo della scuola così tanto neutrale non è. Non voglio parlare di cattivi maestri ma questa è una situazione che esiste»: le parole di Anna Maria Cisint, sindaco leghista di Monfalcone, scatenano la polemiche, con il Pd all’attacco per quella che definisce una “possibile schedatura” degli insegnanti. Ma la sindaca non ci sta e ribadisce: «E’ una realtà che ci siano troppi professori sono di sinistra, valuto un ascolto riservato per studenti e genitori».

Secondo il Gazzettino Veneto, a decidere sarà il Garante diritti infanzia e adolescenza, che potrebbe raccogliere segnalazioni verificandone poi le conseguenze. La sindaca però, oltre a ribadire il concetto sull’egemonia culturale di una certa parte politica nelle scuole, ha parlato anche di uno studente che sostiene di essere “bullizzato” perché non organico al presunto sistema di sinistra. Comunque, spiega la Cisint, «dobbiamo far sviluppare nei ragazzi spirito critico, io non voglio la politica nella scuola e non voglio liste di proscrizione dei prof di sinistra».

La sinistra all’attacco del sindaco di Monfalcone

«Non so come abbia intenzione di fare, ma il semplice fatto che abbia anche solo pensato ad una cosa del genere è vergognoso e pericoloso. Mi auguro che i genitori e gli insegnanti tutti, non solo quelli che hanno la sfortuna di insegnare nel comune amministrato da una così, si facciano sentire. E lo stesso ministro
Bussetti dica qualcosa a difesa del corpo docenti. Altrimenti è complice», attacca Facebook la vice Presidente del Gruppo Pd al Senato Simona Malpezzi.

«Alla fiera delle follie di questi mesi mancava la schedatura degli insegnanti di sinistra che infestano le scuole pubbliche», sostiene invece il segretario nazionale di Articolo Uno, Roberto Speranza, annunciando la presentazione di “una interrogazione al Ministro della pubblica istruzione per chiedergli di difendere la libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione”.

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