Toninelli: «Senza l’accordo col Pd l’Italia finisce nella mani di Berlusconi»
Gli uomini in vista del M5S devono essere proprio sull’orlo di una crisi di nervi: e il dialogo immaginario postato da Grillo con l’Altissimo non aiuta certo a restare coi nervi saldi e i piedi per terra. Ma tant’è: tra loro Toninelli prova ad ammantare di un minimo di conseguenzialità logica il disperato tentativo di inciucio in corso da giorni con il Pd di Zingaretti, quello che loro stessi hanno spregiativamente definito tra i primi il «partito di Bibbiano»…
Toninelli su Fb: ecco come giustifica l’inciucio col Pd
«Luigi in primis e tutto il M5S stanno lavorando per il bene del Paese. Accordarsi col Pd? Certo che non è semplice e ve lo dice chi ha condotto in prima linea la battaglia per salvare la Costituzione dall’attacco di Renzi», tuona Toninelli provando a giustificarsi su Facebook con amici, follower e possibili elettori. «Ma oggi la situazione è diversa – insiste –. Siamo di fronte a un bivio. Da una parte c’è il rischio dell’abisso per l’Italia, con l’aumento dell’Iva nel breve termine e un governo con Berlusconi di nuovo protagonista, magari addirittura nella veste di presidente della Repubblica nel medio termine. Dall’altra parte c’è la possibilità di scrivere a quattro mani un accordo con il Pd di Zingaretti, in cui le parti, pur radicalmente diverse, possano vincolarsi ai punti in esso contemplati»… «Punti su cui il Pd – rileva lo stesso Toninelli – si deve ancora esprimere con piena chiarezza». E non a caso, fra i punti che il M5S «per voce di Luigi, ha ben descritto dopo il primo giro di consultazioni», e su cui il Pd deve parlare con «chiarezza», figura proprio quello della revoca delle concessioni autostradali, definito dallo stesso titolare del Mit «fondamentale».
Il ministro scomoda un’antologia di mostri e nemici da sconfiggere…
Tanto che, scrive Danielo Toninelli su Facebook, si parla «dell’impegno che dobbiamo portare avanti nella tutela dei beni comuni, anche attraverso la revoca delle concessioni, in particolare quelle autostradali, dietro le quali vi sono colossi con una potenza finanziaria mostruosa, che se solo osi nominare ti mettono contro l’intera macchina mediatica per distruggerti». Ecco, «ora la Lega ha deciso di mettersi fuori gioco da sola. Ma l’obiettivo rimane. Questi sono i miei “two cents” in un dibattito che fa sembrare le cose più complicate di quanto siano». E così, tra bivi angusti, abissi dietro l’angolo e colossi mostruosi, anche Toninelli chiude la sua antologia della paura, scomodando tematiche e additando pericolosi nemici solo per giustificare il boccone avvelenato dell’inciucio col Pd che, d’accordo con i dem, lui e i colleghi pentastellati stanno per servire agli elettori.
Sempre in generale berlusconismo, fascismo, razzismo ma se gli chiedessero nello specifico quali sono le leggi che non avrebbero voluto e come le avrebbero modificate. Non saprebbero rispondere.
Quando ti accorgerai in che mani ti sei messo sarà tardi, troppo tardi caro il mio fulmine di guerra.