Tav, la maggioranza si spacca. La Lega vota le mozioni per il “sì” del centrodestra e del Pd

7 Ago 2019 12:39 - di Redazione
Bocciata, dunque, la prima mozione, quella presentata dal Movimento 5 Stelle, che “delibera di avviare, in sede parlamentare, un percorso immediato volto a promuovere, per quanto di competenza, l’adozione di atti che determinino la cessazione delle attività relative al progetto per la realizzazione e la gestione della sezione transfrontaliera del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione” e “una diversa allocazione delle risorse stanziate per il finanziamento della linea al fine di promuovere la loro riassegnazione all’entrata del bilancio dello Stato per essere successivamente destinate ad opere pubbliche alternative, maggiormente utili ed urgenti, sul territorio italiano”.

Sì alla mozione del Pd

Cambiata in extremis la mozione presentata dal Pd. Il testo, alla fine era solo di due righe e “impegna il governo ad adottare tutte le iniziative necessarie per consentire la rapida realizzazione della nuova linea ferroviaria Tav Torino-Lione”. Tolte tutte le premesse che ricostruivano l’iter dell’opera e contenevano critiche nei confronti delle posizioni assunte da governo e maggioranza attuali.

I commenti politici e le minacce della Lega

«Il Pd non finisce mai di stupire – ha commentato in una nota il senatore M5S Alberto Airola – Mentre alla Camera presenta una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, al Senato riscrive la mozione sul Tav per andare incontro alla Lega». A illustrare la posizione del Carroccio è stato il capogruppo Massimiliano Romeo che in Aula ha ribadito: «Ci comporteremo con coerenza e voteremo a favore delle mozioni per la Tav e voteremo contro le mozioni che invece vogliono bloccare l’opera. Oggi chi vota no al Tav si prenderà la responsabilità politica delle scelte che saranno prese nei prossimi giorni e nei prossimi mesi», ha avvertito Romeo nella sua dichiarazione di voto.

«La seduta del Senato ha dimostrato in maniera assolutamente evidente che il Governo non ha più una maggioranza. La Tav non è solo una fondamentale infrastruttura utile allo sviluppo del Paese. Ma è anche figlia di accordi e trattati internazionali. Un governo non può non avere una sua maggioranza in politica estera e questo governo non ce l’ha”, scrive in una nota il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti. «Il Presidente Conte si rechi immediatamente al Quirinale dal Presidente Mattarella per riferire della situazione di crisi che si è creata»

«A soffrire le conseguenze dell’azione deludente di governo guidato dai Cinquestelle e fortemente condizionato dai programmi dei Cinquestelle sono stati gli italiani, che oggi vivono in un Paese dove nulla più funziona. Interrompere questa esperienza fallimentare è dunque un gesto di responsabilità daparte di Matteo Salvini nei confronti degli italiani», dichiara Silvio Berlusconi dopo la spaccatura della maggioranza di governo sul voto sulla tav in Senato. «Questo Parlamento non è in condizioni di esprimere maggioranze diverse che siano anche rispettose dell’esito di tutte le prove elettorali intermedie, che hanno consegnato la vittoria al centro-destra. Il compito di decidere se è come far proseguire la legislatura spetta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel quale riponiamo assoluta fiducia. Forza Italia ritiene che la soluzione migliore per il Paese siano nuove elezioni», conclude il leader di Fi.

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