Spiaggia fascista, parla “Gianni il pirata”: mi accusano per poi andare dalla D’Urso

21 Ago 2019 17:27 - di Redazione

Due anni fa la vicenda montata ad arte della «spiaggia fascista», oggi, o meglio, due giorni fa, la denuncia ai Carabinieri di Chioggia (Ve) perché a Ferragosto avrebbe costretto una donna di Padova e una sua amica ad abbandonare il lido: l’ex gestore di Punta Canna, Gianni Scarpa, più conosciuto come Gianni “il Pirata”, torna sotto i riflettori e nel mirino di accuse fotocopia. Ma lui nega tutto e si difende: «Non ho cacciato nessuno, la ragazza di colore che mi accusa è solo in cerca di notorietà»…

“Gianni il pirata” di nuovo nei guai: ma lui nega le accuse

Ma andiamo con ordine: secondo quanto riferito in queste ore, tra gli altri, dal sito di Rainews, l’ex gestore della spiaggia di Playa Punta Canna a Sottomarina di Chioggia, avrebbe rivolto alla ragazza in questione «insulti al megafono e gestacci», o almeno, «questo ha segnalato ai Carabinieri la donna, nata da genitori africani. L’uomo è stato quindi denunciato dai militari alla Procura per violenza privata aggravata da finalità di discriminazione razziale, ingiuria e apologia del fascismo». Oggi però è lo stesso Scarpa a parlare e, all’Adnkronos che gli chiede contezza della accuse mosse nei suoi confronti, spiega: «Mi possono dire di tutto, ma razzista no. Non ho cacciato nessuno dalla spiaggia e ci sono tante persone pronte a testimoniarlo». Poi, dopo l’autodifesa d’ufficio, “il Pirata” prosegue ricostruendo gli eventi: «Era Ferragosto, stavamo facendo una festa, ho fatto una goliardata al microfono ma quella ragazza di colore, una 26enne bellissima, l’ha presa male. Penso che sia solo in cerca di notorietà, per essere chiamata da Barbara D’Urso, andare in tv e prendere il gettone di presenza. Le auguro che la D’Urso la chiami».

«È stata solo goliardia, non sono un razzista»

L’uomo, balzato alle cronache un paio d’anni fa per apologia di fascismo a causa dei cartelli pro-Mussolini affissi tra i lettini dello stabilimento balneare, accuse finite archiviate, e ora di nuovo nei guai per la denuncia dei carabinieri di 48 ore fa, continua a raccontare all’Adnkronos la sua versione dei fatti: «Ho messo in piedi quella spiaggia 24 anni fa, anche se ormai ci vado solo come cliente. Ho 66 anni, era Ferragosto, insieme a 7-8 rimbambiti come me avevamo bevuto, è stata una giornata goliardica… Quella ragazza, che non avevo mai visto, ha iniziato a gridarmi «Vergognati», incalzata dalla signora 50enne padovana che stava con lei. Ho cercato di sdrammatizzare e le ho detto: “Ma dove vai? È una goliardata, siamo a Ferragosto”… Ma lei niente. Ha imboccato l’uscita e andando via ha aggiunto: “Chiameremo i carabinieri”. Io sono rimasto incredulo. Dopo una mezz’ora sono arrivati i militari e con loro la denuncia». Ma «io – ripete più volte in conclusione “Gianni il Pirata” – non sono razzista… Sono un goliardico, mi piace Mussolini, ma razzista no, non esiste».

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