Smaila critica la sceneggiata di Richard Gere sulla Open Arms. A sinistra s’infuriano
I personaggi del mondo dello spettacolo possono dire la loro opinione. Su qualsiasi tema. Ma solo se sono di sinistra. E soprattutto politicamente corretti. Gli altri no, devono tacere. Guai se aprono bocca, scoppia subito il putiferio e vengono bersagliati dalle truppe organizzate sui social. È successo a Lorella Cuccarini. Poi a Laura Pausini e a Nek. Neppure su Bibbiano ci si può esprimere, il Pd non vuole. Ora è la volta di Umberto Smaila. Su Twitter ha osato criticare la sceneggiata stile Hollywood sulla ong Open Arms. «Non capisco perché Richard Gere, americano doc, non vada ai confini col Messico ad aiutare i migranti ad espatriare. È un problema molto più grave e impellente per i suoi connazionali». Come dire (giustamente) “torna in America e non rompere qui”.
Immediata l’attacco frontale della “sinistra social”, con i suoi insulti e le sue ironie sopra le righe. Ma si sa, i personaggi non di sinistra possono essere sottoposti alla gogna e nessuna anima bella esprime solidarietà. Le offese meno dure sono state dici solo minchiate e capra ignorante. Sul resto, meglio sorvolare. In tanti, però, hanno dato ragione a Umberto Smaila, complimentandosi per il coraggio di dire apertamente quello che pensano milioni di italiani.
Si sa che la sinistra Italiana di vecchia scuola stalinista, non tollera il confronto e fa terra bruciata a chi osa pensare in modo diverso o solo a chi osa “pensare”.
Richard Gere , forte dei suoi milioni di dollari, viene qui da noi a fare il gradasso umanitario, ma non si avvicina al confine (suo ) StatiUniti/Messico temendo di essere preso a calci in culo da Trump !