Sicurezza bis: numeri incerti, il governo balla. Stasera fiducia col brivido

5 Ago 2019 10:56 - di Antonio Marras
emendamenti

Sul dl sicurezza bis si prevede il voto di fiducia stasera, secondo quanto apprende l’AdnKronos da fonti della Lega. Ma – secondo le stesse fonti di Via Bellerio – il dl sicurezza bis, che è “una misura fondamentale, lo portiamo a casa”, non senza fatica e aiutini esterni. C’è ottimismo ma prudenza, in casa della Lega, che da questa mattina è alle prese con il pallottoliere: “Alla fine magari non saranno 161 i voti a favore, ma contando chi non sarà in Aula e chi dei 5Stelle voterà contro, che saranno al massimo 6 o 7, i numeri non mancheranno”, fanno filtrare i leghisti incaricati di tenere i conti.

Il pericolo però arriva dai Cinquestelle: una fronda di cinque o sei senatori potrebbe far scendere il quorum necessario sotto i 165 voti, anche se Di Maio avrebbe dato ordine di votare compatti a favore del dl, blindato con il voto di fiducia. Negli scorsi giorni era stata la senatrice Elena Fattori a far sapere che “non voterà la fiducia”, dicendosi però certa che “il governo reggerà, avendo di fatto l’appoggio esterno di Fdi e di Fi”. I vari Airola, Mantero, La Mura e Ciampolillo restano tra i malpancisti del movimento: ma per ora non trapela quale sarà la loro decisione di voto a Palazzo Madama questa sera.

In teoria, da questa mattina, ci sarebbero ancora 1.240 emendamenti di discutere e votare in commissione ma la maggioranza punta a chiudere stasera strozzando da subito il dibattito. Una maggioranza che resta comunque sul filo del rasoio. Tendendo conto anche dei senatori a vita il totale dei seggi a Palazzo Madama arriva a 321. Il quorum, se tutti fossero presenti, arriva dunque a 161 e la maggioranza può contare su 165 voti. Basterebbero i dissidenti del M5S per andare sotto anche se in soccorso del governo potrebbero arrivare i voti dei tre senatori della Sudtiroler Volkspartei, i due del Maie, il movimento degli eletti all’ estero e quello dei due senatori espulsi dal M5S, Maurizio Buccarella e Carlo Martelli, del gruppo misto. E Forza Italia? Si asterrà, ma i “totiani” potrebbero decidere di lasciare l’aula per abbassare il quorum e “aiutare” in qualche modo Salvini a non far cadere il governo, mentre Fratelli d’Italia dovrebbe resatere in aula e astenersi a sua volta.

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