Siamo alla farsa. Conte “chiama” Pd e M5S: state calmi. E i dem si acquietano
Ha fatto finta di non vedere e di non sentire. Poi Conte ha capito che la situazione stava precipitando e ha “chiamato” i vertici di Pd e Cinquestelle. Salvare il salvabile, la parola d’ordine. Faccia a faccia con la delegazione del M5S, composta da Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli. Dialogo “strategico” con la delegazione del Pd, composta da Dario Franceschini e Andrea Orlando. Tutti lì, a cercare di gettare acqua sul fuoco. “Chiariamoci”, “non rischiamo oltre”, “finiamo alle urne ed è un grosso rischio”. Una sceneggiata senza fine, incredibile, indigesta.
«Nel corso dell’incontro – si legge in una nota – si è delineato un percorso di lavoro per consentire al presidente incaricato di elaborare un programma condiviso da entrambe le forze politiche sulla base delle prime linee programmatiche che gli sono pervenute». Domani mattina si terrà una riunione per lavorare al programma di governo, coordinata proprio da Conte. Immediata la nota “rassicurante” dell’ufficio stampa del Pd: «L’incontro con Conte è servito a porre l’esigenza di un chiarimento sulle dichiarazioni di Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni, come precondizione per proseguire nel percorso avviato negli scorsi giorni». Quindi pace (di convenienza) fatta, si può andare avanti. Nel frattempo, però, il Blog delle Stelle sparava: «Ormai il dibattito pubblico si è spostato solo attorno alle poltrone. Un classico della politica italiana, un ritornello che si ripete sistematicamente». E il teatrino continua.
Si fa di tutto,anche prostrandosi,pur di conquistare le poltrone.
Millantatori,arrivisti e inaffidabili sotto tutti gli aspetti.
I l popolo italiano non li aveva mandato a casa nelle ultime elezioni?
E allora si vada nuovamente al voto e si dia la parola al popolo.