Scritta con la bomboletta: “Parlateci di Bibbiano”. E il Pd grida ai nuovi vandali di CasaPound

2 Ago 2019 18:53 - di Romana Fabiani
Bibbiano

Allarme vandali a Roma. «In questi giorni alcune sezioni del Partito democratico a Roma sono state di nuovo vandalizzate. Sui muri esterni delle sezioni Portuense (municipio XI) e Casalotti (municipio XIII) abbiamo trovato alcuni adesivi riportanti la scritta “Parlateci di Bibbiano”».

“Parlateci di Bibbiano” e il Pd perde la testa

È la sdegnata denuncia dei responsabili locali del partito di Nicola Zingaretti che, vestiti i panni dei periti calligrafici, aggiungono che la scritta ha caratteri simili a quelli utilizzati dai pericolosi avversari sovranisti, Lega e CasaPound. «È una grafica molto simile a quella dello striscione esposto qualche giorno fa durante il Consiglio regionale dai consiglieri della Lega, e altri adesivi con una foto della sindaca Virginia Raggi e la scritta “Il problema di Roma è Casapound”, scrivono. Insomma, per i compagnucci di Portuense e Casalotti, non solo chiedere lumi sull’orribile scandalo del business dei bimbi in adozione scoperchiato dall’indagine “Angeli e Demoni” è considerato un atto di vandalismo, ma, sulla scorta dello stile utilizzato per la scritta, già decretato la matrice degli autori.

La sdegnata denuncia dei dem capitolini

«Sulla serranda della sezione di Montespaccato (Municipio XIII) “Parlateci di Bibbiano” è stato scritto con la bomboletta spray», scrivono denunciando, con rara faccia di bronzo, la presunta strumentalizzazione del centrodestra sul caso Bibbiano. «Da alcune settimane – dicono Lanzi e Cuozzo, i responsabili municipali del Pd zingarettiano (quello del “nuovo che avanza” contro i rottami renziani)  – i fatti di Bibbiano sono stati utilizzati come strumento di polemica politica contro il Pd e da subito è stato chiaro quale fosse l’obiettivo: distogliere l’attenzione dei cittadini dai disastri del governo, dalla vicenda della presunta corruzione internazionale che avrebbe portato finanziamenti russi alla Lega, dall’utilizzo improprio dei mezzi della Polizia di Stato». Parole incommentabili, ai limiti del ridicolo. «Per nascondere tutto questo si distorce la realtà dei fatti, si costruiscono campagne diffamatorie e ora ignoti vandalizzano le nostre sezioni. Noi però non ci lasciamo intimidire. Gli autori di queste azioni probabilmente già conoscono la nostra risposta perché la pratichiamo ogni giorno, continuare a fare politica a testa alta, aprendo le nostre sezioni al confronto democratico tra le persone». Più che una denuncia è la fotografia machiettistica della sinistra capitolina e nazionale. Il gioco al rimpallo praticato come sport quotidiano, il nulla cosmico. Loro procedono a testa alta, capito? Con la compattezza di una falange macedone… E poi si domandano perché crollano i voti…

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