Scoppia il caso RaiTre, Ugl all’attacco: «Risorse interne umiliate e sostituite senza motivo»

1 Ago 2019 13:51 - di Redazione

Le risorse interne della Rai non vanno umiliate, ma utilizzate. «Solo pochi giorni fa – dichiara il segretario nazionale UGL Comunicazioni, Fabrizio Tosini –  l’AD Rai Salini ha trasmesso un’ apprezzabile comunicazione ai direttori di rete che recita: «Contando sulla Vostra consueta collaborazione…richiamo la Vostra attenzione sulla necessità di utilizzo prioritario dei registi interni…nell’ottica di una condivisa politica di valorizzazione delle risorse (umane) e del contenimento dei costi aziendali».

Il caso di RaiTre

Ebbene, proprio in concomitanza di questa raccomandazione,  nell’ambito del programma “In ½ ora”, trasmesso su Rai Tre, è stata arbitrariamente sostituita una stimata regista interna con un collaboratore a scrittura, fa sapere Tosini in una dura nota dell’Ugl. «Tale scelta aziendale determina, inevitabilmente, un ulteriore costo a carico della Rai che si sarebbe potuto evitare utilizzando il personale interno, anche sulla base della recente e condivisibile raccomandazione del vertice aziendale». Aggiunge Tosini: «La nostra Organizzazione ha, infatti, decisamente apprezzato l’indicazione di Salini, che risponde pienamente ai principi più volte enunciati nel corso di questi ultimi anni, finalizzati all’impiego e alla valorizzazione del personale interno nonché al contenimento dei costi esterni (appalti e consulenze in primis), anche con l’obiettivo di dare attuazione, in tempi brevi, al nuovo Piano. L’auspicio, conclude Tosini, è che il ricorso all’utilizzo di risorse esterne venga drasticamente ridotto e, in ogni caso, limitato a casi eccezionali, adeguatamente motivati dai diversi responsabili».

Ugl, professionalità umiliate

Siamo fiduciosi – auspica il segretario nazionale Ugl Comunicazioni – che l’azienda provvederà a procedere nella direzione indicata dall’AD anche per quanto riguarda la vicenda di Rai Tre, nel rispetto di direttive aziendali, da noi pienamente condivise. Come ribadito anche di recente dal vertice aziendale, se l’obiettivo è quello di trasformare la RAI in una media company, non si può prescindere dall’apporto fornito da chi ogni giorno lavora con impegno, professionalità e soprattutto passione e senso d’appartenenza verso la Rai»

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