«Salvini pazzo pericoloso, prepariamo un cappio per lui»: bufera su un esponente Pd
«Un consigliere comunale del Pd emiliano mi definisce pubblicamente un “pazzo pericoloso” ed evoca l’utilizzo del cappio per fermarmi. Visto che da un anno (lo sto facendo anche stamattina in ufficio) combatto contro Casamonica, scafisti e spacciatori, non sono certo insulti e minacce a farmi paura. Ovviamente, mai col Pd!». Matteo Salvini in un post pubblicato su Facebook replica ad Alessandro Neviani, consigliere del Partito democratico eletto nel comune di Formigine. Neviani ha, infatti, scritto su Fb un post vergognoso: «Male che vada prepareremo un altro cappio, lui qua è un pazzo pericoloso».
Insulti a Salvini, la reazione contro il dem
Frase che ha provocato la dura reazione del senatore della Lega, Stefano Corti: «Inaccettabili e gravissime le parole di Alessandro Neviani. Bene ha fatto il gruppo consiliare della Lega di Formigine a presentare una mozione che chiede al sindaco, all’amministrazione e a tutte le forze politiche della città a prendere le distanze da questo gesto, oltre alle scuse pubbliche e alle dimissioni di Neviani». Per Corti «è inammissibile che parole di questa gravità, da condannare senza se e senza ma, possano essere firmate da un eletto nelle istituzioni. Si dichiarano democratici, accusano la Lega di fascismo, e poi si augurano l’eliminazione fisica degli avversari politici? Piena solidarietà al ministro dell’Interno, quotidianamente bersaglio di minacce e intimidazioni: se pensano di fermare la Lega con questi mezzi vergognosi, si sbagliano di grosso». Pronta la risposta anche di Lucia Borgonzoni, candidata leghista alle prossime elezioni regionali: «Istigano ad impiccare Salvini e poi dovremmo essere noi i fascisti e i cattivi? Ancora una volta ci sono democratici, filantropi e pluralisti esponenti del Pd che pensano di eliminare Matteo Salvini uccidendolo». Si tratta di un «episodio gravissimo» che conferma «quanto dia fastidio il grande lavoro di Salvini. Chiediamo che Neviani si dimetta immediatamente o venga subito rimosso dalla sua carica politica».