Renziani sconcertati da Zingaretti: i 3 punti non negoziabili non li abbiamo mai votati, vuole far fallire tutto

22 Ago 2019 14:41 - di Redazione

Nicola Zingaretti si è spinto troppo avanti nella trattativa per la formazione di un nuovo governo. Lo fanno notare i renziani che si dicono “sconcertati” per i tre punti non negoziabili esposti a Mattarella come condizione ineliminabile per far decollare un esecutivo Pd-M5S.

Il segretario Pd non si è limitato a chiedere “discontinuità” ma ha anche posto pesanti condizioni: abolizione dei due decreti sicurezza, nessun taglio dei parlamentari così com’è stato concepito e votato fino ad ora e un accordo di massima sulla manovra da raggiungere prima della formazione del governo. Tre punti che rendono molto più difficile un accordo con i Cinquestelle, costretti in pratica a sconfessare il proprio operato.

Di qui lo sconcerto dei renziani: “Ci aspettiamo che vengano smentite” dice un big dell’area ricordando che è stata data “piena fiducia e pieno sostegno al segretario” e che “in Direzione non abbiamo né discusso né votato quei 3 punti”. A quanto viene riferito, durante il colloquio al Colle, il più stringente sulla ‘non negoziabilità’ dei 3 punti sarebbe stato in particolare l’ex-premier, Paolo Gentiloni. In pratica assistiamo al solito teatrino della rissa interna al Pd, con Renzi e i suoi pronti ad accusare Zingaretti di voler far fallire sul nascere ogni tentativo di intesa con i Cinquestelle.

Fonti del Pd spiegano però che “le tre condizioni poste da Zingaretti sono la traduzione dei 5 punti compresi nell’Ordine del giorno votato all’unanimità, per acclamazione, dalla Direzione del Pd”.

“È chiaro che la manovra venga scritta prima di dare l’incarico al premier, anche per avere tutte le garanzie per evitare l’aumento dell’Iva”, spiegano le stesse fonti che poi proseguono: “L’abrogazione dei decreti sicurezza era esplicitamente prevista nei 5 punti dell’Odg. Se arriva a Lampedusa la Sea Watch, magari mentre il governo giura, e sono ancora in vigore quei decreti cosa si fa? La nave va multata, sequestrata e le persone che sono a bordo bloccate?”. Infine, specificano sempre le fonti Pd, “lo stop alla riduzione dei parlamentari è legata al lavoro da fare su una riforma organica, ampia, che comprenda anche il taglio dei parlamentari insieme a altri punti, a partire da una legge elettorale coerente”.

 

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