Renzi straparla su tutto, anche il Pd è stufo. «Ma non doveva lasciare la politica?»

7 Ago 2019 15:54 - di Lucio Meo

Un’estate da chiacchierone, per Renzi, tra post sui social, interviste e lettere ai giornali (come oggi su Repubblica). Tanto attivismo, troppo, pure secondo i pezzi grossi del Pd. «Matteo Renzi aveva promesso che in caso di sconfitta al referendum avrebbe abbandonato la politica ma non l’ha fatto». L’attacco di Luigi Zanda, tesoriere del Pd, in un’intervista a La Repubblica, è pesantissimo e arriva al termine di una settimana nella quale l’ex premier ha parlato, e straparlato, su tutto. «Il Pd -aggiunge- è l’unica vera forza di contrasto ai gialloverdi e ne combatte la politica di odio e discriminazioni. Ma Zingaretti ha vita difficile perché nel partito ha una maggioranza del 70% e nei gruppi parlamentari le percentuali sono rovesciate a causa delle scelte fatte per le liste delle politiche», spiega Zanda, che ricorda il recente scontro con Renzi, che sarebbe voluto intervenire in aula sulla vicenda dei fondi russi alla Lega ma fu stoppato proprio da Zanda. «Sulle divisioni interne, spesso si travisano i fatti. Io dissi ad Andrea Marcucci che spettava a lui in quanto capogruppo intervenire e non a Renzi che frequenta poco l’Aula e non ha nemmeno votato contro la fiducia al decreto sicurezza. Per il Pd la gestione dell’aula è molto importante soprattutto per colpire una maggioranza che si sta disarticolando su tutto con la mozione sulla Tav». «Quanto ai rapporti con M5S, per il Pd – conclude Zanda – i 5 Stelle sono inavvicinabili. Ma Se Di Maio viene sostituito e se il Movimento va in pezzi, allora il Pd dovrà fare politica».

Alle parole di Zanda non ha replicato direttamente Renzi, che si è invece affidato alle repliche velenose dei suoi fedelissimi. «È un giorno importante in cui potrebbe succedere di tutto, è un giorno che potrebbe rivelarsi fondamentale per le sorti del governo. Eppure, invece di pensare al Tav, il Pd di Zanda non ha meglio di fare che attaccare Renzi. Un atteggiamento vergognoso che arreca danni a tutti», scrive su Twitter il senatore del Pd Ernesto Magorno. «Due giorni dopo il decreto Salvini che trasforma in reato salvare vite umane e nel giorno della figuraccia del governo sul Tav al Senato, il tesoriere del Pd Luigi Zanda chi attacca violentemente e con gli stessi argomenti dei grillini? Matteo Renzi. Sono irrecuperabili», afferma Luciano Nobili, deputato Pd vicino all’ex premier.

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 9 Agosto 2019

    Ecco come funziona la sinistra, grossi falo’ di paglia, mille chiacchere, due mila battibecchi, ma non sono capaci di mettere un bavaglio alla bocca di renzi e chiudergli le porte di accesso. Uno stralunato zingaretti che non ha idea di cosa sta dicendo ma continua a distruggere quel poco credibile del PD. E questo sarebbe il partito che dovrebbe fare l’opposizione? Fate ridere anche quelli che non sanno cosa significhi ridere ( i polli ).

  • Giuseppe Collerone 8 Agosto 2019

    Io sono ormai avanti negli anni e seppur sveglio di mente, non riesco a capire questa lotta senza quartiere all’interno del PDI tra la dirigenza, ormai solo in mani di uomini di sinistra rissosi e intransigenti e gli ex “cattocomunisti” che si aggregarono qualche decennio fa, per accogliere quel 40-50% di cittadini italiani che hanno guardato a sinistra, tra di essi anche quei democristiani della cosiddetta sinistra! Certamente per molte ragioni sussistono opinioni e visioni diverse da quelle estremiste dei comunisti a quelle di alcuni uomini che si rifacevano alla sinistra democristiana. Forse questa commistione di cristianesimo e comunismo ateo ha danneggiato sia le sinistre che i sinistri democristiani, che erano forse quegli uomini che meno credevano a Dio e più a Marx. I veri cristiani, quelli che guardano ai più deboli anche socialmente, sanno cosa fare e, se per caso, vanno a governare o ad amministrare la “res pubblica” davanti ai loro occhi ed alla loro azione, in primis, hanno la parte più debole della popolazione.
    Possiamo anche dimenticarci dei più deboli ed allora accadrà quello che è accaduto in tutte le repubbliche comuniste.
    Voglio dire che un cattolico sta stretto nei panni di un comunismo senza dio e senza rispetto del povero e del bisognoso o dei cittadini più deboli.

  • Marco Angeletti 8 Agosto 2019

    Non bisogna dimenticare che il caro Matteo Renzi è figlio di “Geppetto” e quindi gli cresce il naso…….non lascerà mai la politica , soprattutto adesso che il pd è in forte difficoltà e lui, contando sui suoi in parlamento, può tornare in auge.??????