Reddito di cittadinanza, la macchina si è inceppata: ecco che cosa sta accadendo
«I centri per l’impiego devono cercare al telefono fra i beneficiari quelli che devono sottoscrivere il Patto per il lavoro. Una firma che dovrebbero apporre entro 30 giorni, ma non ci sono navigator né personale a sufficienza nei centri per l’impiego. E non si riuscirà a stare dietro alle domande. La macchina è già inceppata e la contrattualizzazione dei navigator che sono privi di lavoro, invece, è già in corso». Lo dice ad Adnkronos/Labitalia Alessandra Servidori, docente universitaria di politiche del welfare e strumenti contrattuali al dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
Un’altra stangata dopo le cifre dell’Inps. Cifre che, come dichiarato dal Codacons, hanno provato che il reddito di cittadinanza è stato un vero e proprio flop. Al momento, infatti, sono state presentate solo un milione e 400mila domande. I beneficiari – la cui richiesta è stata accolta – sono però al di sotto di quota 900mila. Numeri lontanissimi dalle previsioni del Governo. Secondo quanto avevano affermato esperti e ministri di Palazzo Chigi, infatti, gli italiani destinatari del reddito di cittadinanza sarebbero stati 2,7 milioni.
«I navigator – dettaglia Servidori – sono ancora pochi e ancora tutti da formare, e comunque navigano in brutte acque: già ancora prima dell’acuirsi della crisi la situazione a livello regionale tra l’Anpal, le Regioni e i centri per l’impiego e il ministero del Lavoro appariva difficile: in queste ore è drammatica».
«Il sistema informatico