Per una volta il “New York Times” fa un titolo onesto su Trump ma è costretto a cambiarlo dai dem

7 Ago 2019 17:40 - di Domenico Bruni

Donald Trump interviene nella polemica scatenata dal titolo di un articolo del New York Times sul suo discorso alla nazione, poi modificato – a seguito delle proteste di lettori di sinistra ed esponenti democratici di spicco – dal quotidiano. La prima scelta del giornale, ha twittato il presidente , corrispondeva ad una “corretta descrizione” del discorso pronunciato dopo le sparatorie.”Trump esorta all’unità contro il razzismo”, si leggeva nella prima edizione del fallito New York Times, ma subito è stato modificato in “Attacca l’odio ma non le armi” dopo che i Radicali democratici di sinistra sono diventati completamente pazzi!”, ha twittato. “Fake News, ecco a cosa ci opponiamo”. “Dopo tre anni avevo quasi avuto un buon titolo dal New York Times!”. Il primo titolo del Times aveva fatto insorgere molti lettori di sinistra e molti politici democratici, tra cui diversi candidati Dem alle presidenziali del 2020, oltre a giornalisti. Un’ora circa dopo che il titolo era rimbalzato con i commenti sui social, il giornale lo aveva modificato. “Non era buono ed è stato modificato per la seconda edizione”, ha spiegato un portavoce al Washington Post.  Intanto Donald Trump respinge le critiche di chi lo accusa di ricorrere ad una retorica “divisiva”. “Io credo che la mia retorica unisca la gente”, ha detto partendo per il Texas e l’Ohio, dove si appresta a visitare le città teatro delle sparatorie. “Il nostro Paese sta facendo incredibilmente bene. La Cina non sta facendo bene se guardate alla situazione del Commercio”. Per Trump, che ha precisato di aver evitato di politicizzare le tragedie, esiste una sorta di “appetito politico” nei confronti del tema del rafforzamento dei controlli sui potenziali acquirenti di armi. L’inquilino della Casa Bianca ha poi ancora una volta sottolineato il ruolo svolto a suo parere dai disturbi mentali. Il presidente ha anche precisato di non vedere attorno a sé un consenso sulla prospettiva di mettere restrizioni su un certo tipo di armi. “Sono preoccupato per la crescita di qualunque gruppo di odio, non mi piace”, ha affermato ancora rispondendo davanti alla Casa Bianca alle domande dei giornalisti.

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