Paragone prepara le valigie: «Se il M5S si accorda col Pd io non ci sto»
«Nel caso di accordo con la Lega resto nel gruppo parlamentare M5S. Nel caso di un accordo con il Partito democratico vediamo». Gianluigi Paragone è in attesa. Per giorni ha combattuto la sua battaglia contro l’inciucio con il Pd. L’ha detto in tutte le salse il suo non ci sto. E ora è il momento di tirare le somme. «Io voglio vedere questo governo. Poi, magari, ripeto, mi sorprenderanno tutti. Metteranno una figura come Stefano Fassina o Emiliano Brancaccio ministro dell’Economia».
E Conte? «Gli manca forse un po’ di malizia», risponde ad Agorà. «Credo che anche nel discorso dell’altro giorno forse mi sarei coperto un po’ di più… In politica mai dire mai». E aggiunge: «Così come Salvini ha ammesso di aver sbagliato, penso che anche Conte possa rivedere le proprie posizioni».
«Avviso e cerco di mettere tutti in guardia», conclude Paragone. «Il blocco moderato si sta organizzando molto bene. Ecco perché il Movimento, secondo me, deve tornare a essere il Movimento che ha caratterizzato gli ultimi anni della politica italiana. Un Movimento che è contro il sistema. State attenti perché il blocco moderato non si coagulerà attorno all’asse Pd-M5S, ma attorno a questi nuovi personaggi tra cui sicuramente vedremo, non so quando, ma in un tempo non lontano, Urbano Cairo».