Paragone: «Non mi legherò mai al Pd, è il peggior partito che esista»

31 Ago 2019 15:13 - di Redazione

Non tutte le vacche sono nere, nella notte scura del M5S. Registrare per conferma i tormenti di Gianluigi Paragone, già estroso direttore di Radio Padania passato poi alla Rai e quindi alla conduzione de La Gabbia prima di restare folgorato dal Vaffa grillino all’indirizzo della Casta. Lui, del nuovo corso del MoVimento non è convinto neanche un po’: «Mai con il Pd, partito “neoliberista” di un’Europa guidata dalle élite e terra di conquista per multinazionali e top manager», ha scritto su Facebook facendo vibrare le corde dei grillini orfani della purezza delle origini.

Paragone su Fb: «No alla logica del male minore»

Paragone sa farlo bene: «A furia di pensare al male minore – si legge ancora nel post – questo Paese si è fatto solo male assoluto: i poveri sono raddoppiati, le pmi sono state fregate da norme assurde filo banche (pignoramento capannoni e case per ultime rate non pagate, per esempio), i risparmiatori traditi e tanto altro». Tutto il contrario di quel che accade negli strati elevati della società. Nel mirino del senatore (ancora?) grillino c’è l’Europa fondata sul «neoliberismo (sempre sostenuto in Italia dal Pd)», che «ha fatto felici multinazionali, ceo e top manager».

«Siamo arrivati al 33% perché abbiamo offerto un sogno»

La chiave di tutto, per Paragone, è la logica del male minore: fino a quando il M5S l’ha rifiutata, è arrivato al 33 per cento. A differenza degli altri che «in nome del male minore» hanno fatto «i peggiori accordi». Gli «altri» sono quelli che «tradivano il popolo per le élite». Al contrario il MoVimento, dice ancora il parlamentare, «parlava di parole guerriere e sognava il cambiamento» trionfando alle elezioni e «dando una speranza a cittadini considerati servi o utenti». Sconsolata la sua conclusione: «La Lega ha rovinato tutto? Certo. Ma non per questo mi lego al peggior partito: l’ipocrita Pd».

Commenti

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  • Piero Spiga 31 Agosto 2019

    Paragone è un gran furbacchione: ha mangiato al tavolo della Lega, guadagnandosi una fetta della RAI per la quale non lavorava gratis.Poi, quando la Lega era in ribasso è transmigrato ai Cinque Stelle e ora che ha timore di perdere capra e cavoli, torna nelle braccia della Lega di Salvini, che, in questa situazione è disposta a perdonarmi tutte le marachella.I suoi servizi sono al livello degli analfabeti di ritorno, che nondistinguono il bianco dal nero. Troppo facile.