Nicola Zingaretti contro le urne sempre e comunque. Con un regalino
Vuoi vedere che alla fine è proprio Nicola Zingaretti il campione degli antidemocratici terrorizzati dal voto?
In questa crisi il segretario del Pd sembrava disponibile a far tornare gli italiani alle urne. Nei retroscena si racconta anche che avrebbe garantito a Salvini un Pd schierato per le elezioni anticipato, fregando così il leader leghista. Non a caso lo chiamano “er bugia”. Lo conosciamo abbastanza.
Due circostanze su cui riflettere
Ma ci sono delle circostanze che fanno davvero riflettere. Zingaretti sa che il no del Pd al governo Conte porta tutti al voto. E briga, nonostante gli schiaffoni che gli rifila Renzi e i ricatti a cui lo sottopone Di Maio, per varare a tutti i costi il nuovo esecutivo. Votare mai, sembra il suo nuovo dogma.
Poi, la seconda circostanza. Dal segretario del Pd – di fronte a quello che pomposamente chiama governo di svolta – ci si aspetterebbe un ingresso diretto a palazzo Chigi, come vice di Conte. Manco per idea e la motivazione è che poi dovrebbe tornare al voto la Regione Lazio. Dando così l’idea che comunque la regione è più importante del governo dell’Italia, che sarà sottoposto a tensioni continue.
Conflitto d’interesse sulla sanità di Zingaretti
E’ davvero incredibile la commedia in atto. Con lui come partner di scontro, anche dall’esterno, ci sarà l’aggravante che in questo modo andrà in scena un clamoroso conflitto di interesse: quale ministro dell’economia oserà chiedere l’andamento dei conti ad una regione in piano di rientro per la sanità? Quale ministro della salute si azzarderà a contestare il disservizio costante di una regione con sempre meno servizi sanitari e un costante aumento delle tasse?
Siamo nelle mani di una classe dirigente senza scrupoli, che imbavaglia il popolo al quale nega il diritto di voto. È una vergogna senza fine che va denunciata in tutte le sedi. Il Pd che crolla in ogni competizione elettorale vuole continuare a detenere potere alla faccia degli italiani. E tutto questo grazie ai Cinquestelle affamati di poltrone.