Minniti a Salvini: «Giochi e parli come se fossi sempre al Papeete Beach»

4 Ago 2019 10:36 - di Paolo Sturaro

All’elenco non poteva mancare Marco Minniti. Il predecessore che “spara” sul successore al Viminale. Un giochetto già visto: vanta i suoi meriti e fa la lista dei (presunti) demeriti di Salvini. «L’Italia non giochi a battaglia navale davanti alla Libia», afferma in un’intervista a Repubblica. «Siamo a un passo dall’emergenza umanitaria. Salvini invece discute come se fosse sempre al Papeete Beach. Il mondo è un po’ più grande del Papeete». I toni sono pressapoco gli stessi usati dagli esponenti del Pd. Anche per lui è «inaccettabile» l’azione del vicepremier leghista.

Minniti ritiene che la Libia oggi non sia «un porto sicuro. In questo momento poi, c’è una guerra civile: non possono essere rimandati là. Né del resto il centrosinistra ha mai fatto operazioni di respingimento». E punta il dito contro l’attuale governo che, dice, «non si occupa più del Mediterraneo centrale». Difende l’indifendibile: «Le Ong sono oggetto di una drammatica interdizione. Con questa logica spietata e brutale si è lasciato un gigantesco buco nero nel Mediterraneo, rischioso anche per la sicurezza italiana».

Quanto alla politica sull’immigrazione, «l’approccio di Salvini – dice Minniti – è una strategia della tensione comunicativa. Ha descritto l’immigrazione come fuori controllo, ma con il centrosinistra gli sbarchi erano già diminuiti dell’80 per cento. È servita ad alimentare la gestione cinica della paura per il consenso elettorale». E conclude: «Questo governo ha portato l’Italia in una condizione di irrilevanza internazionale. Evidente che l’Italia non può essere lasciata sola sull’immigrazione e che l’Europa deve fare molto di più. Ma l’immigrazione è stata utilizzata come arma contro la Ue. Ci siamo isolati».

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