Ma l’imbroglio Rousseau non rappresenta la nuova democrazia

29 Ago 2019 11:09 - di Francesco Storace

Il solo fatto che si sia ancora costretti a parlare della piattaforma Rousseau da’ la misura del guaio che rischia l’Italia con il nuovo governo Conte. Saremo soggetti alle bizze di Casaleggio e Di Maio fino a che non saranno accontentati nelle loro pretese. E non è affatto vero che sia tutto normale.

Non è un esercizio di democrazia il “giudizio” degli account sul governo nascente. È bullismo persino sulla presidenza della Repubblica che deve infastidire anche chi come noi avrebbe voluto un esito ben diverso dalle consultazioni di partiti in stato davvero complicato come quelli della nuova maggioranza.

Vanno bene per Rousseau le poltrone conquistate?

Lo stesso Pd – e ne va dato atto a Zingaretti – ha convocato la direzione nazionale del suo partito per ricevere il mandato a trattare per il nuovo esecutivo. Lo ha fatto per due volte.

Nel caso grillino, invece, si “convocano” gli “iscritti” ad una piattaforma punita già due volte dal garante della Privacy, per ratificare programma e nomi del governo Conte. E il presidente della Repubblica che ci sta a fare? E il Parlamento?

I Cinquestelle non hanno chiesto a Rousseau il permesso a trattare. No, chiederanno se hanno agito bene: in pratica, vorranno sentirsi dire se hanno conquistato un buon numero di poltrone e se le bubbole che scriveranno nel programma saranno di gradimento per il popolo che vota gli scappati di casa.

Decideranno i computer e non le persone

Se questa roba prende corpo, prepariamoci ad un governo in bilico sulla piattaforma. Con un Di Maio visibilmente scornato – a meno che Zingaretti non ceda anche sulla vicepresidenza al capo politico dei pentastellati – praticamente una settimana si’ e l’altra pure saranno i computer e gli smartphone a decidere la politica del governo. La fine della politica, il ludibrio sulla democrazia rappresentativa che pure il Pd diceva di voler preservare.

Non è una cosa buona per le istituzioni della Repubblica. Semmai, si ascoltano le persone, non gli account. Ma è più difficile organizzare una manifestazione, un congresso, un dibattito che premere i tasti off e on. Rifugiarsi dietro un computer anziché alzare la voce non è democrazia, è viltà.

Commenti

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  • emilio gregori 29 Agosto 2019

    direttore,e’ vero,roussou e’ una farsa.le ponco un analisi.visto che la Meloni,imbarca di tutto,cosi’ come fece Gianfranco,non ritiene che prima di mettere a bordo questi,gli si pongono delle questioni.domanda,siete favorevoli alla modifica della costituzione ,qualora i due terzi siano di centrodestra.cosa pensate dei Berlusca in caso.sareste d’accordo di rivedere l’impianto economico,con tagli delle risorse a preti coop etc.sareste daccordo di smantellare tutte le basi con armamento atomico,comprese quelle USA,che rappresentano una vergogna.avete posto qualche domanda,prima di fare la fine di Gianfranco