M5s, i conti non tornano: zero euro da Fico, Morra e altri 58 parlamentari
“Onestà” e “trasparenza” sono stati i cavalli di battaglia del M5s. In particolare, la guerra alla Casta incollata alla poltrona e alle ricche prebende elettorali aveva sedotto molti elettori. “Saranno incompetenti, ma almeno sono onesti”, è stata la classica frase da bar, pronunciata per giustificare il voto ai pentastellati. Al momento, però, anche la battaglia sbandierata dei rimborsi ai cittadini, presenta molte falle.
Le casse del M5s piangono
Non a caso, in queste ore, è partita una mail per sollecitare i parlamentari morosi a ultimare le restituzioni, anche in vista di «eventuali elezioni». Questa la richiesta inoltrata oggi ad alcuni eletti del Movimento 5 Stelle dai vertici M5S. La scadenza per completare i versamenti era fissata – si legge nella missiva – al 31 luglio: «Ti preghiamo pertanto di provvedere al completamento dei mesi indicati entro il 2 settembre in vista di eventuali elezioni e dei relativi controlli da farsi per le candidature», è scritto sempre nella mail recapitata ai parlamentari. Se fosse vero e aggiornato quanto riporta il sito ufficiale del M5s, un parlamentare su 5 non hanno rimborsato nulla nell’anno in corso. Quindi, se si andasse al voto, dovrebbero mettere mano al portafoglio in maniera assai robusta.
Sul sito M5s i mancati rimborsi di molti big
Ma chi sono i parlamentari morosi? Al momento, sul sito Tirendiconto.it è possibile farsi un’idea. Si vede, ad esempio, che quasi nessuno è in regola coi pagamenti. Sono numerosi, invece, i senatori e i deputati che nel 2019 non hanno rimborsato nemmeno un euro. Per la precisione sono ben sessanta parlamentari che, durante l’anno in corso, non avrebbero versato rimborsi. Tra di loro, spiccano i nomi del presidente della Camera Roberto Fico e del senatore Nicola Morra. Nei 7 mesi del 2019 non risultano versamenti effettuati. Colpa del sistema informatico Tirendiconto.it organizzato proprio dal Movimento? Se fosse un problema di aggiornamenti bisognerebbe capire come mai, però, altri parlamentari risultano in regola con i pagamenti. Come mai, ad esempio, i rimborsi della vicepresidente del Senato Paola Taverna risultano aggiornati al 31 maggio 2019 e quelli di altri suoi colleghi di Palazzo Madama (non solo Morra ma anche Vono, Puglia, Ortolani e diversi altri senatori) sono fermi al 2018? Un mistero che solo i solerti agit-prop grillini potranno chiarire. Il loro silenzio sarebbe già una risposta.