«La Chiesa è un club sadomaso», Toscani condannato. E lui: «Non cambio idea»

1 Ago 2019 14:36 - di Alberto Consoli
Toscani

Imperterrito, arrogante e sprezzante come sempre. Aveva definito la Chiesa «un club sadomaso» ed è stato condannato per vilipendio alla religione cattolica. Durante una puntata  della trasmissione radiofonica “La zanzara”, rispondendo a una domanda sulla pedofilia in Vaticano, Toscani si era calato nei panni di un extraterreste appena sbarcato in una chiesa e aveva sparato a zero. Ora replica: «La condanna non mi ha cambiato, la mia opinione sulla religione resta la stessa, perché uno che non la conosce, entrando in una chiesa cattolica, si domanda da dove venga tutta questa violenza e questo sesso represso, questo sangue, questi angioletti nudi, questi uomini vestiti da donna, questi anoressici crocifissi con le spine intorno alla testa. E poi si chiede da dove vengano tutte queste donne vergini». Lo afferma all’AdnKronos il fotografo Oliviero Toscani commentando senza peli sulla lingua la condanna in primo grado a pagare una multa di 4mila euro per vilipendio alla religione cattolica.

Toscani: «Italiani ipocriti»

Dico quello che vedo, faccio il fotografo. Parlo per immagini – sottolinea Toscani – e le immagini disturbano. Siamo anche circondati dal problema della pedofilia dei preti. Che ipocriti gli italiani! In generale siamo un popolo di corrotti, corruttori e corruttibili. Credo che non ci sia nessuno più facile da corrompere, moralmente ed economicamente, degli italiani», spara a zero Toscani. Per lui l’Italia è “un Paese ipocrita. Se si chiede in giro, nessuno dirà che ha votato per Berlusconi e nessuno per i Cinque Stelle. Ma che Paese siamo? Il nostro è un Paese che condanna chi racconta quello che vede. Siamo famosi al mondo per essere vigliacchi. Da questo punto di vista Alberto Sordi era un genio: ha fatto un ritratto perfetto degli italiani. E’ chiaro – aggiunge – che non piace generalizzare perché in Italia ci sono delle individualità incredibili. Solo che gli individui fantastici contano poco nel nostro Paese, hanno poca voce in capitolo. Noi ascoltiamo gli ‘Alberti Sordi’, di cui la politica è piena”, conclude il fotografo.

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