La Boschi: “Va bene l’accordo di governo ma le querele ai grillini non le ritiro”
L’unico punto d’incontro tra l’anima renziana del Pd e i seguaci di Zingaretti è l’ostilità a Matteo Salvini e l’ostracismo imposto alla Lega, epurata dal governo che verrà. A chiarirlo definitivamente – suo malgrado – è una delle notabili del Partitio democratico, Maria Elena Boschi, che in un’intervista a tutto campo rilasciata al Messaggero alla domanda sul perché non abbia partecipato agli applausi della platea indirizzati al segretario al termine della direzione Pd che ha definitivamente sdoganato l’ok all’inciucio coi 5 stelle, esordisce piccata: «Non farei l’esegesi delle ovazioni»…
La Boschi agguerrita: non ritiro le querele contro i grillini
Del resto, è una Boschi determinata a non seppellire l’ascia di guerra, quella intervistata dal quotidiano capitolino, che dal fronte aperto in seno al suo stesso partito, fino alle ostilità in campo – e in aula – con i prossimi alleati di governo grillini, conferma di non essere minimamente intenzionata a conciliare. E meno che mai, a trovare formule per alleanze e intese. Tanto che, se sul banco di prova dei prossimi appuntamenti con le urne ammette: «Mi sembra molto complicato pensare ad intese M5S-Pd per le prossime Regionali. Una cosa – spiega – è un accordo di governo, altro un matrimonio politico. Non correrei troppo». Come non frenerebbe sulle vertenze in corso con i colleghi grillini: «Ovviamente non rinuncio a nessuna causa con il M5S – ribadisce lapidaria la Boschi nell’intervista al Messaggero –. Nessun risentimento personale ma sui risarcimenti non torno indietro», chiosa quindi sulla vexata quaestio... E non che dalla chiacchierata giornalistica risulti più conciliante e ben disposta anche su altri fronti. Tanto che, a parte lo scontato endorsement a Gentiloni – di cui dice testualmente: «Ho lavorato con Paolo per quattro anni. Se sarà lui il prescelto per l’incarico di commissario Ue penso che sarà una scelta di qualità per l’Italia» – già sulla promessa su cui si è sbilanciato Zingaretti in merito al “taglio dei parlamentari” l’ex ministra dem spinge sul freno quasi tentando l’inversione di marcia.
La Boschi sulla guerra tra “i due Matteo”
«Per il taglio dei parlamentari mi pare che i numeri in Parlamento ci siano anche senza di noi. Ma vedremo se questo punto rientrerà come credo negli accordi di governo. Tagliare i parlamentari non è un problema, farlo senza modificare il bicameralismo è una occasione persa». E a proposito di occasioni perse, sul nodo dell’eventuale scissione dei renziani in uscita dal Pd, la Boschi tira dritto ripetendo quello che finora è stato solo un mantra intonato a più riprese da Renzi: «Le discussioni interne al Pd le faremo il giorno dopo la fiducia al governo. Prima viene l’interesse dell’Italia, poi il confronto nel partito». L’unica vera opportunità realizzata dal cambio della guardia al governo, allora, per la Boschi è che il Pd si sia «ritrovato sulla proposta di Renzi di un Governo che metta in sicurezza l’Italia e in minoranza Salvini». Perché, anche su questo, la bella Maria Elena non ha mai avuto tentennamenti o ripensamenti: l’unico Matteo da appoggiare, difendere e da non avversare mai, per lei è sempre Matteo Renzi…
Se quanto asserisce la Boschi sui 5 stelle corrisponde poi al vero, tanto di cappello,mentre invece su Gentiloni, Semo sempre ogni giorno più COJONI!
IGNORATELA LA DETTO ANCHE SALIVINI QUESTA E’ UNA MUMMIA.
PRIMA GLI ITALIANI VERACI – poi tutti gli altri