Il Travaglio “grillino” fa crollare le vendite del “Fatto”. Difendere Conte e Di Maio è impossibile

11 Ago 2019 18:38 - di Marta Lima

La crisi dei giornali prosegue, inarrestabile, sotto l’avanzata dell’editoria digitale. I grandi quotidiani perdono copie, anche quelli sportivi, con una media del 10% delle copie vendute all’anno, ma quello che sorprende è che in testa alla locomotiva che frena c’è un giornale come Il Fatto Quotidiano che negli ultimi anni, cavalcando il populismo grillino dalle file dell’opposizione, aveva resistito alla crisi molto meglio di tante altre storiche testate. Colpa, con tutta probabilità, del flop politico del M5S, che ha perso elettori quasi in parallelo con i lettori del giornale diretto da Marco Travaglio, che da mesi cerca di difendere l’indifendibile, ovvero il governo giallo-verde, cercando di menare Salvini e di far passare Conte e Di Maio come i geni della lampada, anche a fronte di clamorose sconfitte politiche. Il Travaglio grillizzato, insomma, ha trascinato Il Fatto nella crisi dei giornali, allontanando di fatto una buona parte dei suoi fans. Il quotidiano ha venduto, nel mese di giugno 2019, il 25% di copie in meno dell’anno scorso. Una progressione fatale, un crollo progressivo: del 10% in gennaio, del 13% in marzo, del 20% in aprile, del 23% in maggio, del 25% in giugno.

Dati che riflettono una disaffezipne “politica” dei lettori, a quanto pare, anche perché gli equilibrismi di Travaglio, nei suoi editoriali, pur avvincenti nello spunto e nella forma, non sciolgono il nodo di fondo che stava tanto a cuore i suoi affezionati lettori: si può essere faziosi al punto da negare l’evidenza, nel segno del “gli altri sono sempre peggio”?

Commenti

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  • Giuseppe Tolu 12 Agosto 2019

    Come si fa a credere a certe cavolate, scritte poi da un venditore di cocomeri.
    Il prossimo anno gli si darà un aiutino, magari per stampare in Groenlandia, ma non credo che gli Inuit siano più fessi di alcuni italiani, a parte qualche foca o tricheco