Il mondo della destra in lutto: è morto Antonio Rastrelli, galantuomo della politica

15 Ago 2019 17:39 - di Franco Bianchini

«Il senatore ci ha detto addio». Il mondo della destra in lutto. È morto Antonio Rastrelli. Aveva 91 anni. Uomo di cultura e di azione, che amava “regalare” interpretazioni storiche, analisi, valutazioni di strategie agli amici della sua comunità umana e politica. Sempre presente alle iniziative del partito, prendeva il treno per Roma il martedì, si tuffava nei lavori parlamentari e tornava il giovedì. Si recava ogni settimana nei locali della sezione Chiaia del Msi. Uno di noi, dicevano gli iscritti. E non era una frase buttata lì perché ogni qualvolta si scendeva in piazza con megafoni e volantini, Rastrelli si sistemava con una certa eleganza ai banchetti per la raccolta delle firme. Parlava con la gente, invitava i passanti a partecipare. Lui e Franco Pontone, due colonne della sezione, due personaggi indimenticabili per chi ha fatto politica militante.

Sempre ai vertici prima del Msi e poi di An, fu sottosegretario al Tesoro nel governo Berlusconi I e presidente della Regione Campania dal 1995 al 1999. Il padre, Carlo, fu con Aurelio Padovani tra i fondatori del fascismo napoletano, e, nel secondo dopoguerra, vicesindaco di Napoli nella giunta Lauro. Il fratello, il gesuita padre Massimo Rastrelli, è invece noto come paladino della lotta contro l’usura. Nato a Portici, avvocato e dirigente d’azienda, padre di cinque figli, Rastrelli iniziò a fare politica nel 1948 nel Msi, di cui presto divenne dirigente a livello locale. Fu a lungo anche dirigente sindacale della Cisnal. Per anni consigliere provinciale e capogruppo del Msi in consiglio comunale a Napoli, venne eletto per la prima volta senatore nel 1979. Fu rieletto nel 1983 e nel 1987, e nel 1992, restando in Senato fino al 1994. Ha fatto parte della Commissione stragi.

Vicecapogruppo del Msi al Senato dal 9 luglio 1987 al 22 aprile 1992, durante la segreteria nazionale di Pino Rauti, è stato segretario amministrativo nazionale del Msi-Dn. Dopo il passaggio dal Msi ad Alleanza Nazionale, nel 1994, fu eletto alla Camera nel collegio Napoli-Vomero, e fu nominato Sottosegretario al Tesoro del primo governo Berlusconi. Nel gennaio 1995 aderì alla svolta di Fiuggi di An e si candidò per l’elezione diretta alla presidenza della Regione Campania: sostenuto da una coalizione di centrodestra, riuscì a vincere con il 47,86%, superando il candidato del centrosinistra Giovanni Vacca che ebbe il 39,30%.

Nel 2001 si dimise dal consiglio regionale della Campania, in quanto eletto, all’unanimità dal Parlamento e su indicazione del Presidente della Repubblica Ciampi, membro laico del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, carica ricoperta fino al 2006.

I funerali si terranno dopodomani alle ore 11 alla Chiesa del Sacro Cuore.

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