Il Manifesto ha nostalgia degli anni ’70: questa destra “orrenda” è il nemico, non l’avversario…

24 Ago 2019 15:05 - di Redazione

In politica “esistono delle priorità e adesso è prioritario fare un governo di svolta”. Lo scrive la direttrice del Manifesto, Norma Rangeri, nel fondo di oggi (il titolo di apertura del quotidiano comunista è “La strana coppia” che campeggia sulla foto di Zingaretti e Di Maio al tavolo), in cui sembra esortare la sinistra a ‘turarsi il naso’ e a schierarsi a favore del governo giallorosso pur di ‘salvare’ il paese dalla destra. “Oggi in Italia c’è un pericolo serio e sarebbe miope sottovalutarlo – scrive Rangeri -pensando al tornaconto personale o di partito, oppure immaginando di passare indenne attraverso il regime autoritario che ci aspetta. Fatalmente si finisce per abbracciare la linea del ‘tanto peggio, tanto meglio'”. La direttrice del giornale fondato da Lucio Magri e Rossana Rossanda mette in guardia dal pessimismo e dal “rischio serio” che sfoci “nell’autolesionismo”, a conferma, dice, “che il personaggio Tafazzi è sempre molto caro alla sinistra italiana” e spiega che, se il punto di partenza “è il giudizio sulla criticità di una fase che non ha precedenti” la “discussione andrebbe concentrata su questo non secondario aspetto”.

“Una volta il Pci aveva davanti a sé un avversario politico. Oggi invece abbiamo di fronte un nemico”, scrive Rangeri, e aggiunge: “Fa paura consegnare l’Italia a questa orrenda destra. Che vuole eliminare gli avversari politici. Che usa i simboli religiosi per strappare voti. Che chiede ‘pieni poteri’ (e li otterrebbe se vincesse le elezioni) e chiama la piazza. Che odia i diversi. Che porterebbe a zero i diritti civili conquistati negli ultimi 50 anni. Che cancellerebbe leggi importanti come la 194. Che si disinteressa dell’ambiente perché bisogna aprire cantieri e inquinare. Che vuole alzare muri contro i migranti. Che ci porterebbe fuori dall’Europa, che, subalterna a Trump, vorrebbe allearsi con la Russia di Putin. Che eleggerebbe un presidente della Repubblica sovranista (come è stato già fatto alla Rai pubblica)”. “A chi scrive ‘io non ho paura’ (Lucia Annunziata, su Huffington Post), rispondo che invece ‘io ho paura'”, aggiunge Rangeri, “e non di perdere le elezioni”, visto che “siamo abituati alla sconfitta”, ma “per il Paese”, l’amara conclusione della direttrice del Manifesto. Dunque il quotidiano comunista rispolvera toni da anni ’70, da arco costituzionale, invitando a perseguire qualunque strategia o alleanza pur di isolare un “nemico” che non si vuole considerare come “avversario”. E poi accusano la destra di soffiare sul fuoco della cultura dell’odio…

Commenti

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  • maurizio pinna 24 Agosto 2019

    Io te lo sintetizzo meglio “bellissima” (si fa per dire) Norma: voi vorreste uccidere materialmente TUTTI quelli di destra, naturalmente passando impuniti, come nel 1945, voi bolscevichi siete sempre a piazzale Loreto, di cui un vostro famoso Presidente ebbe a dire “Che fu la più alta espressione di democrazia popolare”: neppure le tribù più selvagge umiliavano i morti, voi l’avete fatto e quel che è peggio ne avete tanta, ma tanta nostalgia.