Il Cairo, era un’autobomba contromano. Accuse ai fratelli musulmani del gruppo Hams
Un incidente stradale provocato da un’autobomba che stava viaggiando contromano mentre trasportava esplosivo per un attentato ha causato 19 morti di fronte all’Istituto oncologico del Cairo.
E ora il ministero degli Interni egiziano accusa il movimento Hasm di essere dietro all’esplosione avvenuta la notte scorsa al Cairo.
Le autorità del Cairo considerano il movimento legato ai Fratelli Musulmani, messo al bando in Egitto ma anche in altri Paesi come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, all’origine del disastro classificato, inizialmente, come un semplice incidente stradale.
Solo successivamente le autorità si sono rese conto che la tragedia era stata determinata da un’autobomba coinvolta in un incidente stradale.
Secondo la versione del ministero, l’auto, rubata alcuni mesi fa a Menoufiya, era imbottita di esplosivo e avrebbe dovuta essere utilizzata per «un’operazione di terrorismo» ma l’autista è rimasto coinvolto in un incidente e l’auto è esplosa uccidendo 19 persone che si trovavano nelle vicinanze.
Al momento non è chiaro quando e dove sarebbe stato sferrato l’attacco.
«Lo Stato egiziano, con tutte le sue istituzioni, è determinato ad affrontare il terrorismo brutale e a sradicarlo», tuona il presidente egiziano Al-Sisi parlando di un «codardo atto terroristico».
“Hasm“, che in arabo significa «risolutezza» – ma il nome del gruppo potrebbe anche essere un acronimo della frase araba «Harakat Sawa’d Misr», che significa letteralmente “Movimento delle armi d’Egitto” – nasce ufficialmente nel 2014. E ottiene, per la prima volta, ampia attenzione nel giugno 2015 quando rivendica la responsabilità dell’omicidio del procuratore capo del paese, Hisham Barakat, al Cairo.
Nel 2015 il movimento “Hasm” sbarca sui Social. E l’Egitto chiede ufficialmente a Facebook e Twitter di sospendere gli account del gruppo terroristico.
E’ il luglio di tre anni fa quando il movimento Hasm annuncia l’inizio delle sue “operazioni” con un comunicato diffuso online in cui affermava – come ha riportato l’agenzia Dpa – di voler «fare a pezzi il golpe», con un chiaro riferimento alla deposizione nel 2013 del presidente Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani.
Il 16 luglio, nel corso di un’imboscata, viene assassinato il maggiore della polizia egiziana, Mahmud Abdelhamid, capo del Dipartimento degli interrogatori nella stazione di polizia di Tamia. E “Hasm” si assume la responsabilità dell’attacco con un post su Facebook.
Un mese dopo, nell’agosto del 2016 il gruppo passa di nuovo all’azione rivendicando il tentato attacco alla periferia del Cairo contro l’ormai ex-Gran Mufti, Ali Gomaa: due uomini armati in sella a una moto aprono il fuoco contro Ali Gomaa e le sue guardie del corpo mentre si stanno recando alla Moschea Fadel. I tre riescono a scampare all’agguato.
In discorsi pubblici Ali Gomaa aveva ripetutamente sostenuto l’uso della forza contro il gruppo di Morsi, i Fratelli Musulmani, dicendosi favorevole all’espulsione del presidente islamista da parte dell’Esercito.
Il 29 settembre 2016 un’autobomba esplode al Cairo mentre sta passando il vice procuratore generale Zakaria Abd El-Aziz – accusato da “Hasm” di aver condannato a morte migliaia di imputati innocenti o di averli incarcerati a vita – ma il magistrato e le sue guardie del corpo restano fortunosamente illese.
Nel giugno 2015, il principale procuratore egiziano, Hisham Barakat, era stato assassinato al Cairo in un attacco simile.
Il 9 dicembre 2016 un’autobomba esplode vicino a un posto di blocco della polizia provocando danni alla moschea di Al-Salam e uccidendo sei soldati.
Il 18 gennaio 2017 l’Egypt’s High State Security Prosecution ha rinviato a giudizio 304 persone accusandole di adesione al gruppo Hasm e di una serie di attacchi contro forze di sicurezza e personaggi pubblici come l’omicidio dell’ex -Grand Mufti Ali Gomaa e quello di un ufficiale dell’Esercito di alto rango, Adel Ragaei.
L’11 febbraio 2017 la Corte del Cairo ha ufficialmente designato il gruppo militante Hasm come gruppo terroristico.